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L’aeroporto di Comiso in vendita perchè in perdita? Il Sindaco Spataro non ne sa nulla. L’Ad Giorgio Cappello punta il dito sui comuni iblei: Senza rete non si cresce.
31 Gen 2018 08:40
“Si starà pure pensando di mettere in vendita l’aeroporto di Catania e indirettamente parte del pacchetto di maggioranza delle azioni dell’aeroporto di Comiso, ma fino a quella data lavoreremo secondo programma per consentire l’agognata autonomia finanziaria dell’aeroporto di Comiso ed allo stesso tempo la crescita in termini di numero di passeggeri passando dagli attuali 450.000 ad un milione”.
E’ quanto dichiara al nostro giornale l’Amministratore Delegato dell’aeroporto di Comiso Giorgio Cappello, in questi giorni alle prese con la redazione del piano di ristrutturazione e di risanamento nonché del piano di valutazione dei rischi, previsto dalla legge Madia, da sottoporre prossimamente all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di Soaco spa la società di gestione dello scalo ragusano, il quale non smentisce che una simile ipotesi lanciata dal Presidente della Camcom del SudEst Pietro Agen e confermata dal Presidente di Intersac Peppino Giannone, sia la strada tracciata e da raggiungere entro i prossimi anni dagli azionisti di Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania e che intendono battere rapidamente.
Cappello tiene tuttavia a ribadire il suo ruolo di amministratore delegato che esula da simili scelte le quali stanno in capo solo ed esclusivamente agli azionisti dello scalo.
Ed ecco che entra in gioco a questo punto delle cose anche il Sindaco di Comiso, Filippo Spataro, che detiene come Comune il 35% delle quote di Soaco, la società che gestisce invece l’aeroporto di Comiso.
Il primo cittadino non nasconde il suo disappunto per quanto sta accadendo in questi giorni. Lo fa anche lui attraverso una dichiarazione al nostro giornale. Ufficialmente, afferma il sindaco del Comune Kasmeneo, la questione per quanto lo riguarda non esiste. Nessuno mai in nessuna sede ufficiale, dal Presidente Agen agli altri componenti del Cda, hanno mai informato, ci dice il primo cittadino, il Comune della volontà di vendere la parte dell’aeroporto di Comiso detenuta dai privati.
Non si è mai discusso della possibile vendita dell’aeroporto di Comiso e sino a quando attraverso i canali ufficiali il primo cittadino non verrà messo al corrente delle intenzioni di vendere, la questione non sarà all’ordine del giorno della sua agenda. Fin troppo lapalissiano il discorso del Sindaco Spataro che da un lato comprende di certo quanto importante sia una gestione privatistica dello scalo comisano ai fini di una reale crescita dello stesso, ma dall’altra parte non intende di certo perdere il ruolo che solo un ente pubblico come un Comune può possedere e cioè di propulsore delle dinamiche di sviluppo infrastrutturali che si riverberano sul territorio.
Una scelta certamente difficile anche alla luce del fatto che, come dicevamo, la legge Madia è fin troppo chiara. Nessun ente pubblico può continuare ad investire e ricapitalizzare società in perdita. Né il comune di Comiso né nessun altro, camera di Commercio, Regione o Provincie potranno quindi continuare ad investire denari pubblici se le società partecipate, dopo una prima fisiologica, fase di start up, non sono poi in grado di reggersi da sole.
Ed è proprio l’autonomia finanziaria dello scalo di Comiso l’obiettivo di Giorgio Cappello. Attraverso il piano industriale 2017-2020 afferma Cappello, che prevede una cospicua immissione di liquidità nelle casse societarie, la forma la decideranno gli azionisti e dopo l’approvazione del piano di ristrutturazione e di risanamento, garantiremo non soltanto la continuità aziendale e quindi la certa sopravvivenza del Pio La Torre, ma anche il suo potenziamento che passerà attraverso un progetto attualmente in fase di studio che prevede la creazione di una rete aeroportuale della Sicilia orientale in grado di attribuire allo scalo di ragusano un ruolo ed una capacità contrattuale verso i maggiori vettori nazionali ed internazionali di tutto rispetto e sinergia totale con lo scalo di Catania Fontararossa.
Giorgio Cappello sostiene al nostro giornale che Comiso per quanto rientra sempre nella classificazione di “piccolo aeroporto periferico di una regione europea” possiede tutte le caratteristiche per diventare impresa remunerativa grazie anche alla sua localizzazione geografica di tutto rispetto e alle aree a disposizione della ex base nato per eventuali sviluppi infrastrutturali, con spazi disponibili per un eventuale allungamento della pista, all’allargamento del terminal passeggeri fino ad arrivare ad una eventuale ancora remota ipotesi della creazione di una piattaforma logistica del cargo aereo nel cuore del mediterraneo e per continuare a svolgere lo strategico ruolo di infrastruttura di rilancio di un territorio come quello ibleo isolato dal punto di vista infrastrutturale. Basti pensare che fino ad oggi non abbiamo un chilometro di autostrada.
Ovviamente l’AD precisa:”Anche il territorio deve crederci! Ad oggi in pochi forse ci credono a partire dalle istituzioni comunali del territorio provinciale, tranne l’ex provincia regionale di Ragusa che ha già stanziato 1,6 milioni di euro e la camcom del su-est che ha stanziato 380 mila euro. I comuni della provincia di Trapani ognuno secondo le proprie possibilità economiche partecipano alla contribuzione per il pagamento dei diritti di comarketing territoriale verso i vettori aerei che operano nello scalo. Da noi qui invece ancora aspettiamo risposte dai comuni all’appello lanciato dai vertici di Soaco già la scorsa estate e successivamente in autunno circa la richiesta di devolvere una eventuale parte dei fondi incassati dalla tassa di soggiorno da parte dei comuni del territorio all’aeroporto per creare un circolo virtuoso che generi un effetto moltiplicatore. Ad oggi nessuno ha risposto all’appello. Basti pensare che il comune di Ragusa nel 2016 ha incassato con la tassa di soggiorno delle strutture turistiche alberghiere circa 550 mila euro e solo nei primi 11 mesi del 2017 ne ha incassati oltre 720 mila euro e ancora prende tempo se investire oppure no una piccola quota parte della tassa di soggiorno all’aeroporto di Comiso, per l’incremento dei passeggeri, che è stato e continua a rappresentare il vero motore di sviluppo e della crescita del turismo in provincia di Ragusa e in tutto il comprensorio del proprio bacino di utenza con le positive ricadute in termine di crescita del prodotto interno lordo del territorio e delle ricadute occupazionali positive. Veramente, afferma Cappello, mi cadono le braccia a terra solo a pensare che qualcuno non vede oltre la rete e si continua a pensare nell’era della globalizzazione solo in piccolo, curando il proprio orticello investendo tali risorse solo in feste e sagre paesane”.
Cappello non ha ufficialmente espresso la sua opinione circa la vendita dell’aeroporto Pio La Torre ma chiarisce e precisa che non si tratterebbe di una vendita del Pio La Torre e delle azioni della societa di gestione dell’aeroporto di Comiso, ma ovviamente fa sapere che una eventuale cessione al mercato dei privati di una quota parte delle di azioni di SAC che indirettamente partecipa al capitale sociale di Soaco per il tramite della Holding Intersac, ovviamente influenzerebbe anche le politiche aziendali sullo scalo ibleo.
Cappello ha lasciato intendere che il suo intento è quello di far sì che in questi anni che ci separano dal 2020 lo scalo ragusano possa arrivare ad azzerare le costanti perdite annue diventando impresa remunerativa e perché no, anche appetibile ad eventuali potenziali investitori in SAC.
Insomma anche se manca l’ufficialità l’aeroporto di Comiso anche se indirettamente attraverso la vendita della SAC, lo scalo verrà messo in vendita.
Solo i privati potranno fornire quel giusto apporto in termini economici ed organizzativi per valorizzare la importante infrastruttura. Magari non sarà più in perdita l’aeroporto di Comiso. Sarà allora il successo dell’attuale management Soaco e di una intera provincia che hanno dimostrato che il loro piano industriale era valido e la loro visione progettuale lungimirante e corretta. Non sappiamo se lo sarà anche per la città di Comiso.
Una cosa è certa: che l’aeroporto di Comiso rimarrà nel territorio del comune di Comiso e rimarrà in provincia di Ragusa e non potrà essere trasferito per ragioni logistiche altrove.
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