L’ACQUA, UN BENE COMUNE O UN BENE DEL COMUNE?

 Fino a qualche mese fa si poteva ancora parlare dell’ inefficienza della rete idrica di Modica, ma oggi a suscitare il malcontento tra i cittadini non è solo il disservizio in sé, ma è soprattutto il totale disinteresse al problema da parte dell’amministrazione comunale, l’inadeguatezza  delle risposte alquanto approssimative e la mancanza di risolutezza nel porsi come interlocutore primario dei cittadini, i quali si vedono precluse tutte le possibilità di soluzioni alternative.

Inoltre la scandalosa mancanza di pianificazione ha fatto sì che i residenti delle aree interessate dal disservizio (zona S. Bartolomeo Addolorata, Vanella 155 nel quartiere di Modica Alta e Via Risorgimento quartiere Sorda) si trovassero costretti a fare intervenire autobotti private,  servizio oneroso e a carico esclusivo del cittadino, accedendo alla possibilità dell’approvvigionamento di acqua solo su prenotazione. Ad onor del vero l’unica autocisterna inviata dal comune deve essere prenotata con largo anticipo, considerando che una delle due  autocisterne in dotazione del Comune è costretta a rimanere ferma, poiché non è stata sottoposta ai controlli di revisione, prassi questa di ordinaria amministrazione. Nel contempo i cittadini di suddette zone continuano a pagare la tassa sull’acqua potabile nonostante il Comune non ne assicuri l’effettiva erogazione.

Sicuramente l’aspetto più bizzarro e più inquietante allo stesso tempo è la mancanza di progettualità, pianificazione e gestione del sistema idrico a Modica. Dato che la questione è ormai antica come la maggior parte delle condutture della rete, mi chiedo, come mai non sono state ancora avanzate delle proposte? Durante questi ultimi anni di amministrazione dell’attuale governo non è stato presentato neanche un solo progetto atto a ridurre le problematiche connesse all’approvvigionamento di acqua, l’unico disegno avanzato dall’attuale amministrazione concernente la rete idrica si è arenato ancora prima di partire.

Saremo ben lieti di accogliere un riscontro da parte dell’amministrazione su come intende affrontare la questione, con l’auspicio che avvenga un confronto costruttivo sulla tematica nell’interesse dei cittadini e dei loro diritti di accesso ai beni comuni.

 

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