L’ACQUA E’ DI TUTTI MA INTERESSA TUTTI?

Che l’acqua sia di tutti non ci sono dubbi, che interessi tutti non è per niente certo. Questo il pensiero di Piero Gugliotta, esponente del Forum provinciale per l’acqua pubblica. A testimonianza della sua preoccupazione Gugliotta cita quanto accaduto sabato scorso a Modica. Promosso dal Forum provinciale dei movimenti per l’acqua, dal Comune di Modica e dalla Provincia Regionale di Ragusa, infatti, presso l’aula consiliare del comune di Modica, si è svolto un seminario di approfondimento sulle tematiche della gestione del Servizio Idrico Integrato al quale erano stati invitati tutti i sindaci, i parlamentari regionali e nazionali e le organizzazioni sindacali, oltre, chiaramente, alle associazioni facenti parte del Forum provinciale. Per Gugliotta, la gravità sta nel fatto che su 12 sindaci, oltre al sindaco Buscema che ospitava il seminario, soltanto il sindaco di Vittoria ha preso parte ai lavori, tramite una sua delegata, e su cinque parlamentari regionali soltanto gli onorevoli Ammatuna e Di Giacomo sono stati presenti.

Il dubbio, pertanto, sul reale interesse rispetto al tema dell’acqua pubblica resta, anche se l’esponente del forum pensava che in provincia di Ragusa, con la decisione della conferenza dei sindaci e della Provincia di non cedere all’affidamento ai privati della gestione del Sistema idrico integrato, fosse stato creato un fronte unico per raggiungere l’obiettivo di lasciare pubblico il bene comune per eccellenza. Il seminario di sabato, che ha visto gli interventi dell’’onorevole Giovanni Panepinto e del professor Luca Nivarra, ha contribuito a fare chiarezza rispetto ad alcuni punti che necessitavano di maggiore approfondimento, uno per tutti la differenza tra società di capitali (in house) e azienda consortile tra comuni, ed ha fatto intravedere gli sviluppi che potranno esserci a livello regionale e nazionale, in seguito alle novità normative ed all’appuntamento referendario.

Gugliotta conclude sostenendo che alla luce di quanto emerso, la Provincia di Ragusa si trova, comunque, in una situazione di tutto vantaggio rispetto ad altre province italiane che stanno sperimentando le conseguenze dell’ingresso dei privati. Pertanto, ha chiesto ai rappresentanti istituzionali di accogliere l’invito ad una moratoria, di adoperarsi per favorire l’iter veloce dei disegni di legge all’esame in sottocommissione all’Ars, di attivarsi per sbloccare gli 800 milioni di euro destinati al settore idrico ed, infine, di mettersi in gioco in maniera chiara ed inequivocabile nella campagna referendaria che partirà a breve anche in provincia di Ragusa.

 

 

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