LA TURCHIA E L’ITALIA, DUE STORIE DUE DEMOCRAZIE

Molti come me sono innamorati della Turchia, della sua cultura, delle tradizioni, delle bellezze naturali, della cucina ed in particolar modo del suo Popolo.  Personalmente non desidero entrare nel merito dell’aspetto politico, perché essendo una cittadina  straniera non  ho diritto di condannare o approvare un determinato partito e  rimetto questo diritto  al volere del Popolo, che è l’unico sovrano a portare avanti i propri diritti e farsi rappresentare.   Certamente gli ultimi fatti che si sono verificati in Turchia mi fanno un po’ riflettere in considerazione  che una gran parte del Popolo contesta l’operato della persona e del partito, attualmente al Governo, che ha  registrato un ampio  risultato elettorale alle ultime  elezioni. Il partito al Governo ha registrato quasi il 50% dei consensi  e, se avesse superato questa percentuale,  avrebbe potuto votare le leggi da solo ed addirittura cambiare la Costituzione .  Sotto l’aspetto economico l’attuale  Governo ha dimostrato anche con la collaborazione degli altri partiti,  di  aver portato la Turchia ad una crescita economica elevata, addirittura nel  2011  e primi 2012 il Pil  aveva  raggiunto una percentuale in positivo a 2 due cifre. Il Governo  durante gli ultimi anni  ha programmato e, spesso in tempi brevi, appaltato  grandi  opere pubbliche, quali il tunnel sotto il Bosforo , un terzo ponte sul Bosforo, un terzo aeroporto ad Istanbul, un aeroporto sul mar nero costruito sull’acqua, cosa unica al mondo. Izmir, città moderna ed uno dei principali porti del Mediterraneo, si è vista tolta la candidatura  ad ospitare l’Expo 2015, solo perche questa  è stata assegnata a Milano che ancora oggi, a distanza di appena 2 anni,  ha solo programmato le opere senza ancora iniziarle.  In ogni caso Izmir  ospiterà  ed,  in pompa magna, la  successiva edizione  Expo 2020, per la quale molti lavori ed opere sono state già appaltate.  Nel settore turistico, la Turchia continua ogni anno ad  attrarre sempre maggiori quantità di turisti ed addirittura  MasterCard  prevede che  per il 2013  Istanbul   sarà al sesto posto  fra le  città più visitate al mondo(Bangkok, Londra, Parigi, Singapore e New York). Fra le città europee Istanbul segue Londra e Parigi e precede Barcellona, Roma e  Milano e sara’ la terza per crescita delle entrate turistiche dopo Vienna e Londra.  I  Paesi  ex Repubbliche Sovietiche, di  lingua ed etnia turca,  considerano la Turchia come Nazione privilegiata per le cooperazioni e gli scambi. Gli investimenti  esteri in Turchia in questi ultimi anni, grazie  ad un programma di supporto e di incentivi  varati dal Governo,  sono aumentati esponenzialmente.  La  stessa Italia  che nel 2008 registrava appena un centinaio di aziende costituitesi in Turchia, oggi a  distanza di  5 anni ha raggiunto oltre  1300 unità. Ci siamo posti il quesito perché si investe in questo Paese ? Non è solo perche i salari sono più bassi, ma principalmente è  per la tranquillità di poter lavorare ( in tutti i sensi, fiscale, operativo e di sicurezza ) ed essere tutelati e rispettati a parte che dallo  Stato  anche dalle persone  alle quali si da la principale  fonte di vita: il lavoro. Le più importanti società d’Europa hanno sede in Turchia, cosi come  le maggiori società italiane.  Di tutto questo bisogna dar merito al Governo,  che ha creato non solo per la Nazione, ma anche per i propri connazionali,  oltre che una adeguata immagine del Paese a livello mondiale, anche un sostanziale ritorno economico per il popolo. In  Turchia  ovviamente  i salari  sono più bassi degli standard europei, la vita è meno cara e cosi anche la disoccupazione  è a livelli molto bassi, rendendo  gli stessi cittadini autosufficienti nel condurre una vita al passo con i tempi. Nel campo dell’istruzione, la Turchia non è seconda ad altri Paesi Europei e molti giovani  hanno la possibilità di accedere facilmente e con costi più bassi  alle Università o ad altri istituti di formazione e professionali,   arricchendo il proprio bagaglio culturale e trovarsi in condizione di facile inserimento nel tessuto sociale non solo in Turchia, ma nel mondo. . Nonostante  tutto questo un considerevole  numero di persone è sceso in piazza, in un primo momento ad Istanbul e successivamente in tanti altre città per contestare il Governo, circa lo smantellamento di un  antico parco di Istanbul che sarebbe stato adibito ad altri usi, tenuto in considerazione che in quella zona, la Municipalità di Istanbul  ha  effettuato degli ingenti lavori di rimodernamento , costruendo addirittura un tunnel  sotterraneo per il traffico veicolare per rendere tutta l’area, considerata  l’area più turistica e commerciale  della città, solo  a disposizione dei pedoni e chiusa al traffico dei veicoli.  Ovviamente questa è stata solo la scintilla perche i manifestanti contestano nel contempo alcune leggi che  il Governo ha recentemente emanato, circa l’uso degli alcolici, dopo le ore 22 e fino alle ore 06 ed il ridimensionamento della loro pubblicità nei  mezzi di comunicazione. Sicuramente a quanti hanno avuto interesse a manifestare, si sono aggiunti  dei gruppi di facinorosi  e disturbatori, cosi come normalmente avviene in tanti altri Paesi (Italia inclusa) durante tali manifestazioni e la protesta è degenerata subito in guerriglia.  La Polizia turca, che  particolarmente in questo Paese causa il proliferare  dei gruppi estremisti  e terroristici del PKK atti a  destabilizzare la nazione, ha subito notevoli vittime sia tra le forse dell’ordine che della popolazione civile  è preparata a fronteggiare le situazioni,  anche  se qualche volta le modalità non sono consone ad interventi similari da parte di polizie di Paesi  considerati ultra democratici. Ovviamente non è facile a posteriori stabilire di chi è la colpa, come si sono svolti i fatti  o come si sarebbero potuti evitare determinati eccessi. E’ indiscutibile ed  alquanto difficile controllare  un considerevole  numero di  dimostranti e lo testimonia il fatto  che  nei tafferugli  ci sono stati feriti ed alcune vittime da ambo le parti ( in forma minore tra le forze dell’ordine, anche in considerazione al loro differente numero ed soprattutto al loro equipaggiamento)  L’eccesso è sempre da condannare  e di questo anche il Governo ha preso subito le distanze dichiarando di fare piena  luce  sull’operato della polizia e sugli ordini che questa ha  ricevuto.  Penso che non saranno solo questi i motivi reali della  cruenta rivolta e molti parlano addirittura che questo Governo  intende ridimensionare la liberta dei cittadini imponendo delle restrizioni sociali e della liberta. Di questo sicuramente il Popolo Turco ( tutto) e non solo una  percentuale  dovrà farsi carico,  in una prossima tornata elettorale  che potrebbe capovolgere i risultati che sono stati conseguiti dal partito al Governo alle scorse elezioni.  Il Primo Ministro, Erdogan,  persona molto capace e rispettata a livello mondiale, dichiarando che fra i dimostranti ci potrebbero essere infiltrati terroristi, potrebbe nel rispetto della legge ed alla luce di sempre maggiore democrazia, indire dei referendum lasciando  al popolo la decisione di accettare o modificare alcuni fatti essenziali che il Governo ha inteso portare avanti.  Da cittadina italiana mi pongo  solo alcune domande che sottopongo alla  valutazione dei lettori. In  Turchia, Paese in forte ascesa, dove il Governo  ha  dimostrato di aver fatto raggiungere al Paese  attraverso una buona amministrazione obiettivi  ed economie sempre maggiori,  lo stesso oggi  viene contestato e la gente è scesa  in piazza  in forma cruenta  a salvaguardia, secondo quanto loro  stessi affermano, per la tutela e la conservazione di un parco naturale.  In Italia con dei Governanti che si sono arricchiti impoverendo  la  Nazione ed i cittadini, relegando l’Italia, Patria di cultura e storia riconosciuta da tutto il Mondo, ad una Nazione quasi di terzo mondo, il popolo fa ben poco ed addirittura privilegia i partiti e le persone che negli anni  hanno portato allo sfacelo la Nazione.  Si constata che, nonostante le ipocrite dichiarazioni di  cambiamento  e la  disponibilità di tutti i partiti politici  di una necessaria modifica della legge elettorale e finanziamento ai partiti, si continua  a prendere in giro il Popolo , rifugiandosi addirittura per la formazione di un Governo  alla  tutela  di un Presidente, ultra ottantenne, ed ancora peggio  assegnando dei tempi lunghi (di anni) per le riforme necessarie, che tutti avevano dichiarato di fare immediatamente e con la volta espressa si potrebbero fare in tempi brevi (considerato anche la formazione di  Governo di larghe intese che gli stessi partiti hanno partorito). Nonostante tutto questo e la preoccupante situazione   economica  e sociale, che  vede  giorno per giorno la chiusura di aziende,  il suicidio di persone  che non riescono a vivere, gli alti tassi sui redditi solo del ceto povero e medio, la mancanza di servizi, l’esosa tassazione sulle  attività produttive, la constatazione  che  giorno per giorno  gli uomini  che ci governano hanno e continuano ad evadere le tasse trasferendo i soldi  in paradisi fiscali, perpetrando delle continue ruberie  ed assegnandosi stipendi e rimborsi mensili  inaccettabili, il popolo italiano “democraticamente” subisce e non fa quasi nulla. Ebbene, questo  ci  pone ovviamente in una  posizione nella scala democratica delle Nazioni  di essere al primo posto considerando i   Paesi,  dove la rabbia dei cittadini per molto meno, sfocia in ribellione, additandoli quali  Paesi antidemocratici.  Guardiamoci i fatti di casa nostra e cerchiamo in primo luogo di tutelare  i nostri diritti evitando,  come sempre accade,  di essere  giustizieri di fatti dei quali  sappiamo poco o nulla.  Se di democrazia si deve parlare  questa è quella che scaturisce dal responso delle urne, pertanto  siamo più ligi al nostro diritto e dovere di voto portando persone che possano rappresentaci e non ci trinceriamo dietro l’astensione e la protesta.

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