LA TESTIMONIANZA SUPERBA DI VITTORIO MESSORI, INTELLETTUALE CATTOLICO

Sin dai tempi del Beato Paolo VI°(papa Montini !),è stata auspicata la nascita di una normale opinione pubblica anche nella Chiesa Universale alla maniera della società civile con una trasparenza di dibattito reale e una elaborazione alla luce del sole delle scelte e delle decisioni pastorali specie nel momento attuale di crisi e di disorientamento. In questo caso la presenza del Papa non mortificherebbe il lineare e trasparente processo di formazione della decisione anzi ne garantirebbe la legittimità e la linearità,nella fedeltà al Concilio Vaticano II e nell’obbedienza al Vicario di Cristo. Per una serie di motivi non si è ancora affermata questa buona idea di comunicazione interna trasparente come via di una prassi progressiva di democrazia e di sempre più ampia collegialità .Continua ancora invece purtroppo la prassi della delazione e della tenebrosa cospirazione con lo stile tipico e curiale del colpo ad effetto,e della progressiva e scorretta delegittimazione. Alla vigilia di Natale è scoppiato un evento da manuale cospirativo e ne è venuto fuori un colpo teso a scuotere la Chiesa Universale e ad alzare una cortina fitta di dubbi attorno alla congruenza e alla efficacia del nuovo governo ecclesiale di Papa Francesco che opererebbe non una salutare azione riformatrice ma un preoccupante disorientamento spirituale e morale sino a produrre l’allontanamento del cattolico medio e a non potere seriamente dubitare dell ‘esistenza pericolosa di uno strisciante populismo anche nella nostra Chiesa con effetti devastanti sul suo piano religioso e morale e su quello dell’obbedienza e della fedeltà dottrinale.L’artefice di questa rinata strategia di attacco al Papa, senza se e senza ma,è stato v.messori,uno degli intellettuali cattolici che ha beneficiato in pieno e di più della benevolenza dei precedenti Sommi Pontefici. Perchè l’ha fatto? Cui prodest? Sentiamo quello che dice nel suo articolo:

Ciò che qui propongo, più che un articolo, è una riflessione personale. Anzi, una sorta di confessione che avrei volentieri rimandata, se non mi fosse stata richiesta. Ma sì, rimandata perché la mia (e non solo mia) valutazione di questo papato oscilla di continuo tra adesione e perplessità, è un giudizio mutevole a seconda dei momenti, delle occasioni, dei temi. Un Papa non imprevisto: per quanto vale, ero tra quelli che si attendevano un sudamericano e un uomo di pastorale, di esperienza quotidiana di governo, quasi a bilanciare un ammirevole professore, un teologo sin troppo raffinato per certi palati, quale l’amato Joseph Ratzinger. Un Papa non imprevisto, dunque, ma che subito, sin da quel primissimo «buonasera», si è rivelato imprevedibile, tanto da far ricredere via via anche qualche cardinale che era stato tra i suoi elettori”( Corriere,24 dic.2014) .Così scriveva Vittorio Messori.

Sin dall’esergo si capisce il disagio e la difficoltà di questo intellettuale cattolico a trovare una posizione di obbedienza e di una convinta militanza oggi nella Chiesa di Papa Francesco nella quale vale di più la fede che la ragione,la misericordia e il perdono più dell’adesione intellettuale,la carità come agape più della predica sull’amore.

L’esergo di Messori contiene , in verità, una miscela esplosiva di denuncia della involuzione e la

sconfessione del nuovo corso che “nuovo non è” e che sta facendo rimpiangere la solennità , la serietà e l’unità onnipotente della Chiesa cattolica di Roma sia nella dottrina che nella prassi. E’vero che non siamo in guerra con una religione ma in verità siamo sotto assedio da tempo da parte dell’ISIS e del Califfato di uno Stato terrorista che mira al cuore degli equilibri mediterranei e forse prepara secondo il filosofo Giorgio Agamben non solo uno Stato di eccezione ma essendo permanentemente sotto attacco subisce una politica di scontro.”Molti pensano che per l’Occidente il conflitto con l’ISLAM sarà inevitabile!” (la Repubblica,15 gennaio 2015,23).

Bisogna considerare inoltre che tutto ciò che accade a livello planetario è da inscrivere dinamicamente nella società aperta globale di cui hanno parlato i sociologi contemporanei,dove la globalizzazione ha aperto le frontiere ed ha prodotto moltiplicandole molte e forse troppe periferie umane e giovanili insieme con il parallelo fenomeno della diasporizzazione. La società aperta ad egemonia culturale e religiosa neo-pagana sotto il controllo massmediatico dei networks sociali diffonde il mito della logica amico-nemico e annuncia di fatto e di diritto la morte dell’uomo e la morte del prossimo. E’ il nichilismo che avanza e non perdona.

In questo variegato arcipelago mondiale delle monoculture che formano il grande villaggio globale,cioè la societa’aperta globale ciò che vi accade on line ha la funzione opposta al dialogo cioè sottomettere e integrare omologando ed emarginando oppure riproducendo il martirio dei credenti e dei popoli.Il dialogo oggi non è un optional ma è una questione necessaria e prioritaria di vita o di morte.Per questo Papa Francesco vola alto sulle questioni di fondo e tesse ad intra e ad extra sentieri di pace e non di afflizione e rimuove le cause negative dei conflitti. E’Lui il defensor pacis del mondo globale e il costruttore ab himis della tolleranza verso la “differenza”; cammina con i suoi sentieri di pace e i pellegrinaggi lontani e vicini la speranza cristiana della fraternità e la difesa della dignità umana. Secondo Zigmunt Bauman”la tolleranza verso la differenza è l’unica modalità che può portarci ad un modus convivendi ,a delle localizzazioni umane e profetiche come vie di una dinamica convivenza pacifica”.La Chiesa Cattolica non è un ORDINE conformistico,capitalistico e mediatico dei cattolici medi ma dei cattolici “mediani”.Per essi il servizio e la legge di Dio dell’amore non sono un bilancio finanziario né un conto di quote in crescita ma una conversione permanente dal peccato alla Grazia (di atei che cercano e incontrano attraverso i cristiani la presenza di Gesù Cristo nella Chiesa ed in essa Il Signore,la Vergine Madre e S.Giuseppe ,il giusto,il lavoratore……..). Come ha fatto Papa Francesco e la folla,le folle dei poveri ,lo seguono e lo acclamano come il Salvatore e il Liberatore. Messori si chiede se quelli che seguono Papa Francesco sono sinceri e se diventano veramente diversi dopo l’incontro con il Vicario di Cristo. Se Lui,intellettuale cattolico,è preso dal dubbio,pur essendo dotato di fide set ratio. Noi sappiamo che c’è il Papa a confermare i fratelli e che “ chi segue il Vicario cammina nella giusta direzione.” E’ questa la via romana……

 

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