LA TENSIONE TRA AVVOCATI MODICANI E RAGUSANI. STORIA VECCHIA!

Fossi stato il presidente o comunque un esponente della Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) della Camera Tributaria di Ragusa e della Camera Civile di Ragusa non avrei scritto quella nota poi finita su tutti i giornali. Ricorderete il fatto: i giovani avvocati del foro di Ragusa hanno sostanzialmente manifestato la loro soddisfazione in merito alla legge sul riordino degli uffici giudiziari che potrebbe prevedere l’accentramento a Ragusa delle sedi del Tribunale di Modica, della Sezione distaccata del Tribunale di Vittoria, dei Giudici di Pace di Vittoria, Modica, Comiso, Chiaramonte, Ispica e Scicli. A dirla tutta, gli avvocati “giovani” di Ragusa alla loro nota hanno anche aggiunto un auspicio, ovvero che nell’imminenza dell’ora, la Provincia proceda ad un riordino della viabilità provinciale, così da consentire all’avvocatura e agli utenti il raggiungimento del Nuovo Ufficio Centralizzato da ogni parte della Provincia (come se per riordinare le strade fosse necessario il comodo dei legali a raggiungere Ragusa, mentre ai mille e mille “normali” automobilisti sta bene che le strade siano colabrodo di ex asfalto).

Alla dichiarazione dei giovani avvocati ragusani, i loro colleghi modicani hanno subito preso posizione, ed ovviamente di contrasto totale, di opposizione. A dire il vero, il primo, pronto come sempre, a reagire alla dichiarazione dei legali del foro ibleo è stato l’avvocato Scarso, presidente del Consiglio Comunale di Modica (quello, per intenderci, che un paio di mesi fa dichiarò nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico che la sezione di Modica dell’Archivio di Stato di Ragusa sarebbe stata trasferita nella sede centrale di Viale del Fante nel capoluogo, per essere prontamente smentito dai tutti, in primis dai responsabili dell’Archivio di Stato). Questa la dichiarazione – almeno quella letta sui giornali – di Scarso avvocato da Modica: “Giovani virgulti ragusani, allineati e coperti, la legge delega, notizia vecchia e non da ultima ora, non parla nè di Modica, nè di Vittoria nè tanto meno di Ragusa. Non basta leggere – spiega Scarso – bisogna saper leggere. Attenti che, come insegna Esopo, certa uva è acida, molto acida per i vostri palati”.

A stretto giro di posta anche un suo collega dell’ex “piccola Capitale”, Enzo Rizza, ha voluto dire la sua, sulla falsariga di Scarso: “Ai colleghi di Ragusa che sperano di lucrare qualche incarico professionale con l’accorpamento di Modica – è l’opinione di Rizza – suggerisco di mettersi d’accordo con il loro Sindaco: noi i locali li abbiamo ed anche comodi. Abbiamo disponibili e pronti altri edifici per accogliere altri uffici senza spese (PalAzasi, Palazzo della Cultura) e li mettiamo a disposizione del Ministero. Se dovessimo andare a Ragusa, voi dovreste affittarne altri, invece. Dovere operare a Modica, a Ragusa, a Catania o a Roma, non cambia nulla. Ci saremo comunque e saremo sempre disponibili a dare le lezioni di fair play per le quali siamo stati e siamo apprezzati ovunque”.

Zonna, chistu è parrari ciaru! Viva il fair play, viva Modica, viva Campailla e viva la spuma, viva la cioccolata e viva Quasimodo. Questa è una bella lezione a quei viddani dell’altopiano, che sono avvocati da ieri. Ma fossi io l’assessore alla viabilità della Provincia, comincerei a studiare gli appalti per ammodernare le strade che salgono verso la nuova (eppure vecchissima) capitale della Contea. Giunto che sono alla cinquantesima riga, mi accorgo di aver dimenticato di scrivere il perché l’astio è cosa vecchia (risale quantomeno al 1860, ben prima della vicenda della Provincia del 1926). Vorrà dire che sarò costretto a tornare sull’argomento. Tanto non mancano gli spunti.                   

 

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