La Tavolate di San Giuseppe in corsa a diventare Patrimonio immateriale dell’Umanità. Un fregio Unesco che ancora manca in Sicilia

L’idea di avviare il percorso per ottenere il riconoscimento Unesco è partita dal comune di Lascari nel palermitano ed ha raggiunto in provincia di Ragusa due enti locali, Scicli e Santa Croce Camerina. Due Comuni che hanno, nella loro storia, molto a che fare con la tradizione di festeggiare San Giuseppe con momenti di grande devozione e solidarietà. Ad essere coinvolti in questo percorso anche altri Comuni dell’isola, da Leonforte a Mirabella Imbaccari, da Salaparuta a Borgetto, da Salemi a Montemaggiore Belsito ed alle isole Eolie. Naturalmente in questo progetto entrano non solo i Comuni, come enti in cui ricadono gli eventi legati ai festeggiamenti di San Giuseppe, ma anche le parrocchie e le arciconfraternite.

A Scicli la giunta Marino approvato il protocollo che vede coinvolte dieci realtà della Sicilia dove è tradizione festeggiare il Santo Patriarca all’insegna della soldarietà.

La festa di San Giuseppe si articola in diverse maniere: c’è chi, come accade a Santa Croce Camerina, prepara le ricche tavolate con ogni ben di Dio che viene poi donato alle famiglie in stato di bisogno, Tavolate che vengono bandite per grazie ricevute nella devozione al Santo nell’usanza di offrire cibo in memoria di quanto accaduto alla Sacra Famiglia in fuga dall’Egitto. Le “Tavulate” si tramandano di padre in figli secondo una tradizione decennale. A Santa Croce Camerina intere famiglie lavorano giorni e giorni per addobbare l’altare di San Giuseppe, nella propria abitazione, colmandolo di pane, biscotti, frutta ed altre pietanze tipiche del periodo. A Scicli la tradizione vuole il rito della Cavalcata di San Giuseppe con i cavalli “infiorate” con gualdrappe colorate ed odorose e vuole anche una ricca “Cena di San Giuseppe” con tanti beni che vengono  donati dalle famiglie e vendute all’asta. Un’asta partecipatissima con due ali di folla che a mezzogiorno e sera, nel giorno della festa esterna di San Giuseppe, si “spendono” per accaparrarsi i doni con laute offerte.

Il protocollo alla base del nuovo progetto di valorizzazione della festa e della devozione.

L’idea è quella di “favorire l’aggregazione ed il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati dei Comuni in cui è sentito il culto delle Tavolate di San Giuseppe per dare vita ad iniziative di carattere locale, regionale, nazionale ed internazionale con l’obiettivo di promuovere le tradizioni, la cultura e la peculiarità di ogni singola realtà cittadina nonché alla richiesta del riconoscimento di esse come Patrimonio Immateriale dell’Umanità”. La strada è stata intrapresa.  

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