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LA TAVOLA ROTONDA AL CENTRO CONGRESSI DEL CANNIZZARO
22 Set 2016 16:44
«Una gravidanza in età avanzata comporta maggiori rischi di una gravidanza in età più giovane, sia per la madre e sia per il nascituro: è importante averne consapevolezza». È questo il messaggio principale lanciato dalla sessione del “Fertility Day” tenutasi oggi all’ospedale Cannizzaro di Catania, in contemporanea con le altre sedi di Roma, Bologna e Padova, nelle quali si è svolta l’iniziativa del Ministero della Salute.
Davanti a una platea di circa 400 studenti del Liceo scientifico Galilei e degli istituti Archimede e Wojtyla di Catania, di docenti di altre scuole, professionisti e rappresentanti dell’associazionismo, è intervenuto un panel di esperti, moderati dalla giornalista Mariella Zezza, caporedattore di Rai News 24, e coordinati dal prof. Paolo Scollo, presidente SIGO (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia) e direttore del Dipartimento materno-infantile dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro.
È stato il discorso del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, trasmesso in diretta in videocollegamento, ad aprire i lavori delle quattro tavole rotonde. A Catania, l’incontro ha riguardato il tema dell’età come fattore che incide sulla fertilità dell’uomo e della donna. «L’Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Cannizzaro rappresenta un centro di riferimento regionale e nello stesso Dipartimento materno-infantile sono attive altre specialità d’eccellenza come la Senologia e il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita», ha detto in apertura il direttore generale Angelo Pellicanò.
Ad approfondire gli aspetti dell’età fertile nell’uomo e nella donna e l’importanza della prevenzione e dell’informazione, è stato il prof. Scollo. «L’Italia è tra i Paesi europei in cui nascono meno bambini: 1,39 per donna. L’età media al primo parto supera i 30 anni e, rispetto al 2012, le madri over 40 sono raddoppiate passando dal 3,1% al 6,2%», ha spiegato il presidente della SIGO, aggiungendo: «Bisogna essere consapevoli che la fertilità femminile è strettamente correlata all’età riproduttiva ed il declino della fertilità femminile, correlato all’età, dipende dalla riduzione irreversibile della quantità e della qualità degli ovociti». Nel corso della mattinata, la signora Carmen Gambino, paziente dell’ospedale Cannizzaro, ha raccontato la sua esperienza di gravidanza difficile ma portata felicemente a termine a 43 anni, dopo un percorso di cura, mentre alcuni studenti hanno interpellato gli esperti su vari aspetti, dall’età consigliata per iniziare le visite mediche fino alle eventuali conseguenze di metodi anticoncezionali.
Al dibattito sono intervenuti: Francesco Bevere, direttore generale AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali); Nicola Rizzo, direttore Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia, Università di Bologna; Sandro Massimo Viglino, presidente AGITE (Associazione Ginecologi Territorio); Cristina Bianchi, giornalista di “Oggi”; Francesco Basile, preside scuola Facoltà di Medicina Università di Catania; Aldo Calogero, dirigente medico U.O.C. di Andrologia ed Endocrinologia Policlinico-Vittorio Emanuele, Catania; Anna Maria Fausta Marino, direttore area Catania dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia; Giovanni Lo Castro, professore di Psicologia clinica, Università di Catania; Giuseppe Ettore, direttore U.O.C Ostetricia e Ginecologia Ospedale Garibaldi Catania e componente Comitato Percorso Nascita nazionale; Domenico Grimaldi, segretario FIMMG Catania (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale).
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