La storia di Paco, il cane “libero” di Ragusa. Grosso, nero e amico di tutti

L o guardi, con la sua lingua di fuori, nero, nerissimo, la sua stazza abbastanza grande e con quegli occhi che sembrano cupi. E pensi meglio starci alla larga da questo cagnone randagio. E non potrei immaginare mai, invece, che quel cagnone nero, nerissimo, è invece un super “cucciolo” desideroso di esserti amico, fiero e orgoglioso di essere “cane libero”. E’ Paco, il cane che, ormai da quasi tre anni, è divenuto la mascotte del quartiere di Ragusa Ibla anche se, nel suo essere cane libero, non disdegna lunghe passeggiate fino a Ragusa superiore per poi scendere nuovamente e perdersi tra le piazze e i vicoli barocchi. Paco, un socievole e giocherellone cagnone, è un cane di quartiere. Tosto, consapevole della sua imponente grossa taglia ma anche molto affettuoso.

E’ stato trovato nei pressi dell’acquedotto comunale, in contrada Lusia. Qualcuno da piccolissimo l’ha abbandonato. Per un po’ di tempo a turno gli operai dell’acquedotto hanno cercato di prendersene cura ma l’indole di Paco è quella di cane libero e come tale ha sempre cercato di divincolarsi dagli uomini per poter essere libero di girare il quartiere, la città. Non a caso tutti i tentativi di adozione sono andati finora a vuoto. Da circa tre anni va in giro senza essere mai stato pericoloso anche se, vista la sua mole, sono numerose le segnalazioni che giungono alla polizia municipale da parte di passanti e turisti ritenendo, immotivatamente, che il cane possa essere invece pericoloso. Ed invece chi lo conosce ,e sono in tanti, sanno che quel cane è ormai l’amico del quartiere e, alcune volte, anche l’amico di tanti bambini con cui gioca… a pallone.

Certo, è sempre un animale e dunque va trattato con il rispetto che si deve agli animali, perché se si usano modi duri e violenti, come a volte è inconsapevolmente accaduto, il cane abbaia o ringhia. Ed è a quel punto che scattano le segnalazioni senza sapere che la cosa è normale e che Paco, poco dopo, torna ad essere il sereno e pacifico cane di sempre. Lui è passato anche dal canile perché è stato più volte segnalato e la Polizia Municipale si è fatta carico di portarlo al rifugio sanitario. Qui i volontari lo hanno assistito, aiutato, curato se era necessario, e soprattuto educato a star con la gente. E’ stato microchippato e oggi Paco è un cane del Comune di Ragusa. Un cane libero, reimmesso, un cane di quartiere. E sono tanti gli episodi che, inevitabilmente, accostano questo cane di grossa taglia alla storia del cane Italo di Scicli, quella su cui è stato perfino fatto un film. E chissà che Paco non diventi lo spunto per una nuova sceneggiatura. Del resto anche lui non di rado fa subito amicizia con i turisti, perfino salendo in automobile, come accaduto qualche mese fa ad alcuni turisti stranieri.

Paco, infatti, ama salire sulle automobili non appena si apre la portiera. Chissà, vuol essere portato in auto in giro per Ibla, facendo il nababbo. Ma poi scende subito e va via, tornando a percorre la sua strada, la sua vita, in giro per il quartiere. A volte “sparisce”. Si ferma per qualche giorno al Piccolo Teatro di Ibla, accudito dal proprietario della struttura, Paolo, oppure torna all’acquedotto, dove per la prima volta è entrato in contatto con umani che lo volessero davvero bene. “Lo ricordiamo ancora quel giorno – racconta Michele Mililli – Ci siamo accorti di quel piccolo cane abbandonato e per come abbiamo potuto ce ne siamo presi cura in modo volontario. Ma lui era fin dalla sua nascita un cane libero e appena ha potuto ha inizialo ad andare in giro per Ibla. Una volta stava molto male. Ci hanno avvisati e assieme ad altri amici e colleghi siamo andati a vedere. L’abbiamo portato dal veterinario per far la flebo e si è salvato, tornando ad essere il cane vispo e allegro di sempre. Un cane giramondo anche se ormai il suo mondo è il quartiere di ibla. Dopo il passaggio nel canile il cane è stato valutato dal punto di vista comportamentale ed è stato ritenuto, come ovvio che fosse, un cane non pericoloso e dunque poteva essere reimmesso sul territorio. E così è stato fatto dopo essere stato microchippato.

E’ diventato un po’ la mascotte di Ibla, i bambini ci giocano, nei bar lo conosco, danno da mangiare. A volte lo vediamo perfino in piazza San Giovanni, ma anche agli Archi, al chiosco, al Piccolo Teatro dove, da attento e interessato amante della musica, viene ad ascoltare i concerti”. Tante segnalazioni ma mai un caso di aggressività. Anzi una volontaria di Ibla racconta che c’erano dei bambini che “molestavano” il cane. Paco è stato molto bravo a non reagire ma va detto che occorrerebbe anche evitare questo tipo di ingerenze. Di recente una signora ha provato ad adottarlo. Con molta pazienza l’ha portato in un’ampia campagna. Ma non c’è stato nulla da fare. Paco è cane libero e non accetta le restrizioni. E, dopo aver “ringraziato” per l’ospitalità temporanea, è andato via tornando a girare tra i vicoli di Ragusa Ibla, felice di avere il suo collare con il suo nome, felice di tornare a scodinzolare dinnanzi agli amici umani che in questi tre anni si è fatto.
fonte Michele Barbagallo – La Sicilia

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