È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA STAGIONE DEL TERRORE
12 Lug 2013 20:07
La preparazione della politica neo-liberista avvenne a fuoco lento negli anni della strategia della tensione e in quella stagione del terrore che fu durante gli anni ’70, fra la Grecia dei colonnelli, il Cile di Pinochet e l’Argentina di Videla (per dire dei casi più “rinomati”).
All’Argentina dei desaparecidos e di un’intera generazione spezzata è dedicato l’intenso (a tratti insostenibile) Garage Olimpo di Marco Bechis, all’epoca ventenne torturato dagli sgherri del regime. Il film tenta una sorta di astrazione dalla materia, raffreddandola il più possibile e tentando una narrazione della banalità del male. Probabilmente l’operazione, per quanto esteticamente riuscita, lascia intatta una quota consistente di dolore – di un popolo oltre che degli individui – che resiste ad ogni tentativo di razionalizzazione. Le scene finali – dell’eliminazione silenziosa dei prigionieri politici – sono fra le cose più toccanti e disturbanti che si siano viste al cinema negli ultimi 15 anni (il film è del 1999).
Il bel libro dell’argentino Eduardo Sacheri, Il segreto dei suoi occhi, racconta – attraverso gli occhi e i ricordi di un uomo segretamente innamorato – la rapida discesa agli inferi di un paese che farà degli eroi personaggi nascosti e dei criminali funzionari dello stato, in un progressivo sovvertimento dei valori civili e morali. Dal romanzo è stato tratto un film, diretto da Juan Josè Campanella, che ha vinto l’oscar come miglior produzione straniera nel 2010. Le atmosfere calde, passionali ma virate al noir della storia ben si prestano alla trasposizione cinematografica.
Di quegli anni terribili è la “trilogia” Latin America di Gato Barbieri, torrido sax che aveva già incantato fra le sue scorribande nel free e le struggenti note di Ultimo tango a Parigi. Dei tre capitoli registrati, proponiamo il primo e più riuscito. Un cocktail ad altissima temperatura emotiva di milonga, indie, jazz, col tenore di Barbieri che canta e avviluppa, con le sue frasi melodiche, i temi ispirati al folclore sudamericano (poco prima Gato era uscito con alcuni albums dedicati alla musica del Brasile). Una voce sensuale, romantica, appassionata, che ha il suo momento magico nel commovente India
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