La spiaggia di Maganuco sul litorale modicano meta d’eccellenza per le nidificazioni delle tartarughe caretta-caretta

Su litorale ibleo sta diventando il sito prescelto nel silenzio della notte e fors’anche del giorno dopo quello che è accaduto negli ultimi giorni e ieri in particolare. Appena ieri, infatti, è stato censito un nido con 108 uova. Bel colpaccio per i tanti appassionati e per la riproduzione di questa specie marina che il surriscaldamento del mare sta mettendo a serio rischio. Il racconto di Oleana Prato, la biologa marina volontaria del WWF impegnata nel salvaguardare i nidi e nella nascita delle tartarughine, testimonia quanto è successo oggi nella spiaggia di Maganuco, in territorio di Modica.

La biologa che ha dato il nome di “scarrafone” alle mamme tartarughe così racconta quanto accaduto con i volontari in campo.

“Ogni giorno Pietro Lancetta monitora le spiagge di Maganuco, giovedì mattina trova una traccia di una scarrafona confusa che ha deciso di scavare ma non di deporre – racconta Oleana Prato – Pietro imperterrito, continua i monitoraggi e venerdì mattina trova un’altra traccia confusa … con un bel digging, gli rispondo di recintare per sicurezza ma che sarebbe uscita stamattina invece e che avremmo poi fatto colazione insieme. Stamattina Pietro, sconsolato, trova una traccia chiara e decisa di una semplice escursione di entrata ed uscita…. perché non sapeva che la scarrafona, uscendo presto, ha notato che Pietro non era ancora arrivato, quindi era appostata in acqua ad aspettarlo da tre giorni ed è uscita con la luce per farsi vedere da Pietro (e da tutti noi in videochiamata) e dare spettacolo per deporre 108 uova nell’ottavo nido censito da Pietro in questa stagione.

La colazione no ma una bibita fresca insieme ad Alessandro Cicciarella, Leo Van den Bril, Simona Cappello, Maria Antonietta Gerratana e Pamela Blandino ce la siamo meritata”.

In Sicilia il record nazionale delle ovodeposizioni delle tartarughe.

“Il WWF Italia gestisce il Progetto Tartarughe, autorizzato dal Ministero dell’Ambiente, per proteggere queste affascinanti creature.

È fondamentale individuare le tracce e segnalare al WWF o alla Guardia Costiera per garantire la sicurezza del luogo. Le tartarughe sono a rischio a causa delle attività umane in diverse fasi del loro ciclo di vita – spiega sui social Pietro Lancetta – se avvisti una tartaruga sulla spiaggia e l’animale risulta attivo, cerca di tenerti ad una distanza di circa 10 metri e di limitare al massimo qualsiasi fonte di disturbo, in modo particolare flash e dispositivi luminosi. Puoi osservare da lontano il suo ritorno in acqua e segnalare l’avvistamento alla Capitaneria di porto o ai numeri dei volontari WWF locali. Confidiamo sulla sensibilità di tutti, come tutti possono unirsi a noi diventando volontari per natura. Noi siamo il futuro che costruiamo”

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