LA SPERANZA STA NELLA CAPACITA’ DI RIMUOVERE LE ACQUE STAGNANTI DELLA POLITICA

 Partiti e movimenti, centro, destra e sinistra, che si ostinano a rimanere ancorati a vecchie logiche di potere, il 29 ottobre prossimo raccoglieranno tempesta. Rei di avere continuato a seminare vento. Non avendo capito che il dado è tratto. Da tempo. Contro incapacità, incompetenze, intrallazzi e tradimenti sociali. Che hanno portato il Paese allo sfascio. Finendo con l’impinguare il partito dell’astensionismo. Che significa mortificazione civica allo stato puro. Per colpa di quei politici che, di fronte ai danni arrecati al paese e al fallimento generale che sta nei fatti, colpevoli o innocenti, coinvolti comunque nel disastro pubblico, non avvertono, forte e prepotente, dopo decenni di militanza politica, il bisogno di mettersi da parte.

Ridicolo e irresponsabile lo scontro in atto per definire le liste dei candidati. Duro e aspro. Fatto di furbizie e ricatti. Che riguarda tutti i partiti. Rissa di antico sapore, consumata con armi subdole e ingannevoli. Buone, probabilmente, per vincere la battaglia e perdere la guerra. Da qui alla presentazione delle liste ne vedremo delle belle. Anzi delle brutte. Non certamente inedite. Perché fotocopia di quello che succede da anni. Da sempre. Ecco il punto: da sempre. Giusto per continuare ad andare avanti con autolesionistica antica arroganza. Probabilmente fino al drammatico e fatale scontro finale con la disperazione dei lavoratori, della gente comune, di quanti si spaccano la schiena per risolvere i problemi del vivere quotidiano, dei poveri cristi che non riescono più a sbarcare il lunario, di migliaia di altri sfortunati, che, distrutti dal bisogno, meditano gesti inconsulti.

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