Intorno alle ore 7 di stamani, il reparto di psichiatria dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa è stato interessato da un allagamento causato dalla rottura di un tubo dell’impianto di condizionamento. L’episodio ha richiesto l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco di Ragusa, che hanno messo in sicurezza i locali e confermato che l’allagamento non era […]
“LA SICILIA SEMPRE GRANAIO D’ITALIA?
21 Mag 2012 16:53
Qualche mese fa abbiamo iniziato, con l’aiuto di un turista “fantasma” un viaggio fatto, come tutti i viaggi, di momenti divertenti e di altri meno piacevoli che ci ha portato a visitare una parte della Sicilia orientale.
Il nostro turista viaggiando per la Sicilia si è domandato come meravigliose testimonianze antiche e paesaggi mozzafiato siano supportate da poca cura nella loro valorizzazione.
A Taormina ci siamo resi conto di come, questa piccola cittadina arroccata su di un promontorio e collegata al mare dalle sue funivie, riesca ad ospitare un turismo ricco e a trasformarlo in un motore utile alla sua crescita.
Abbiamo anche visto come sia difficile trapiantare il “metodo” Taormina in altri centri turistici più grandi e ci siamo resi conto che solo Taormina al momento (si spera) è una splendida realtà, in una Sicilia poco pronta ad affrontare il turismo di massa.
E’ vero che la Sicilia è sempre stata una meta turisticamente molto ambita, soprattutto da parte degli stessi Italiani e che ultimamente ha ricevuto una spinta turistica molto forte grazie anche alla pubblicità che molti produttori cinematografici e televisivi hanno fatto per promuovere le bellezze della nostra terra.
I siciliani si sono ritrovati ad affrontare una situazione alla quale non erano preparati, caratterizzata da un afflusso turistico notevolmente aumentato ma con strutture ricettive non ancora adeguate a ricevere un flusso tale.
Le soprintendenze, da parte loro, non sono organizzate per rendere le visite gradevoli anche per la mancanza di fondi e a volte, purtroppo, per lo sperpero di denaro pubblico impiegato in iniziative futili.
Parliamo quindi di una situazione paradossale: la Sicilia ha i turisti ma non le strutture, ha l’afflusso ma non la preparazione adeguata.
Per risolvere questa situazione non basta solo l’impegno delle amministrazioni comunali, peraltro già sommerse dai debiti, e nemmeno quello delle province, che sempre meno hanno questo obiettivo fra le loro priorità.
Occorre una sinergia che dal Ministero dei Beni Culturali deve radicarsi fin nei più piccoli Comuni per sviluppare il settore turistico che in Italia è sempre stato poco sfruttato e che invece potrebbe da solo dare un po’ di respiro a tutti, grazie al ritorno economico sicuro che si avrebbe.
Ai tempi di Roma e dell’impero romano la Sicilia era definita il granaio d’Italia, definizione più che mai centrata perché grano può essere il cereale in senso letterale oppure la base, le fondamenta.
Come il grano è la base per la nostra cucina, così la Sicilia può esserlo per l’Italia stessa.
E’ questo il sogno di chi ama la terra sicula ricca di storia, di cultura, di contraddizioni, di lunghe estati afose, di innata ospitalità e di paesaggi dalla bellezza suggestiva e indiscussa.
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