È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA SICILIA NON DIRA’ MAI “TERREMOTI E PENE CHI L’HA SI TENI”
02 Giu 2012 03:05
Da anni il popolo italiano è sempre stato vicino a chi ha subito gravi problemi per terremoti (persino il lontano Giappone abbiamo aiutato), alluvioni, cataclismi vari che hanno colpito, a turno, le popolazioni di tutto il mondo. E il popolo siciliano ancora di più: colonne di volontari per aiuti materiali e morali sono sempre partite per portare aiuto a chi ne aveva bisogno. Irpinia, l’Aquila, Polesine, alluvione di Firenze, terremoti in Friuli, alluvione del Polesine sono state meta di generosa attenzione verso le popolazioni colpite da eventi calamitosi.
Non la stessa cosa si può dire per i cataclismi che sono successi in Sicilia: nel Belice i terremotati sono ancora nelle baracche e la generosità del nord non è arrivata a colmare le sofferenze della gente; le frane e le alluvioni del Messinese non hanno fatto scattare il senso della solidarietà nazionale ed europea, il problema della gestione dell’immigrazione dal Nord Africa, che alluvione o terremoto non è ma che per le conseguenze pratiche ed umanitarie ci somiglia molto, il nord Italia e persino l’Europa se ne sono fregati totalmente abbandonando i profughi stranieri e la popolazione di Lampedusa e della provincia di Ragusa che hanno subito la pressione di una migrazione epocale di gente in cerca di fortuna dalle nostre parti e comunque in Europa passando però da noi. E per concludere questa analisi “spietata” dobbiamo aggiungere che quando “U Mungibeddu” vomitata lava, ceneri e lapilli mettendo a rischio intere popolazioni delle falde dell’Etna, mentre Berlusconi, Tremonti e Matteoli (per non citarne altri) nulla facevano e hanno fatto per aiutare le popolazioni siciliane ad esempio facendo partire l’aeroporto degli Iblei a Comiso che avrebbe evitato i gravi disagi ai passeggeri (ovviamente per la maggior parte siciliani) trasferiti durante l’eruzione per l’inagibilità dell’aeroporto di Catania a Palermo, a Reggio Calabria e Trapani (che i suoi problemi ha avuto anche con la guerra aerea di Libia) per la misera moneta di 5 milioni di euro per lo start-up e poi una altrettanto misera moneta per gli anni successivi. Nulla hanno fatto ma c’è stato qualcuno, leghista ovviamente che ha gridato allora “FORZA ETNA”. Noi siciliani una cosa del genere non la diremo mai ed anzi siamo pronti a fare quello che stiamo facendo in fatto di aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia-Romagna e quello che ci chiederanno di fare in termini di sacrifici. Tempo fa abbiamo persino ospitato alla base militare dismessa di Comiso, seimila Kosovari in cambio di un aeroporto che sta diventando un residuato bellico e sul quale sono stati “sotterrati” 70 milioni di euro che i vecchi e gli attuali “nemici” di Ragusa avranno per sempre nella coscienza, Vergogna, vergogna, vergogna!!. Noi ci saremo sempre per aiutare le popolazioni che stanno soffrendo a causa del gravissimo terremoto che ha mietuto delle vittime, messo anche in ginocchio la stessa economia di una Regione ed inflitto gravi e insopportabili sofferenze a uomini, donne, bambini e anziani.
Noi non diremo mai “Terremoti e peni cu l’ha si teni” come quelli che dicevano “Forza Etna”.
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