LA SICILIA DEVE PUNTARE SU DECENTRAMENTO, SEMPLIFICAZIONE E AUTONOMIA

A Palermo, nel corso della presentazione della candidatuta di Francesco Musotto a Sindaco di Palermo, il governatore Lombardo ha annunciato la presentazione, la prossima settimana, del disegno di legge sul decentramento regionale. Non, dunque, una proposta di abolizione delle province, ma una riforma radicale, che dovrebbe avere al centro, il passaggio di funzioni, poteri e prerogative dalla regione agli enti intermedi, fatti di sindaci e consiglieri comunali.

Secondo Siciliainformazioni Lombardo ha parlato di lotta agli sperperi, burocrazie elefantiache, anomalie di gestione additando come “antitodi a questo cancro che inceppa la macchina della Regione” tre principi: il decentramento, la semplificazione e l’autonomia.

Il decentramento, dunque, per dare efficienza alla Sicilia e e dare potere a chi vive i problemi del territorio.

La semplificazione in breve potrebbe essee attuata iniziando ad accorpare le Asi, non più 11, le aree industriali, ne basta una sola, con strutture funzionali periferiche; i consorzi di bonifica, non più 10 ma due, uno per la Sicilia orientale e uno per la Sicilia occidentale; e gli Iacp, non più nove quante sono le province. Questi enti “sono pesi che devono essere eliminati – dichiara Lombardo – per investire il denaro in sviluppo e crescita. I posti di lavoro nel settore pubblico costano tre volte di più dei posti di lavoro nel settore privato”.

Ma in cima a tutto, Raffaele Lombardo, mantiene l’autonomia. Non ci sarà niente di buono nel futuro dell’isola senza la possibilità di decidere quello che i siciliani vogliono. Fino a che si dipende da Roma, tutto resterà come prima.

Ciò che sta accadendo nella Capitale, ha detto Lombardo, è la cartina di tornasole di tutto: nessuno governo ha nuociuto alla Sicilia più di quello in carica, costretto ad inseguire la Lega Nord anche nelle fregnacce, come i ministeri a Monza. “nessuno ha capito a che cosa servano e che cosa siano, nemmeno il capo del governo”, ha ironizzato il governatore.

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