La Sicilia avrà i termovalorizzatori. Ecco dove. Schifani sarà il commissario per la realizzazione

Con l’obiettivo di potenziare la gestione dei rifiuti in Sicilia si procederà alla costruzione di termovalorizzatori strategici. Una notizia che assume una rilevanza particolare con la nomina, proprio nelle ultime ore, del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata e la realizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione di rifiuti.

L’emendamento al “decreto energia”, approvato dalle commissioni Ambiente e Industria della Camera, evidenzia l’importanza di accelerare, nel rispetto delle norme, le procedure di costruzione dei termovalorizzatori. Questa iniziativa è mirata a risolvere la situazione di emergenza e a evitare il costoso trasferimento dei rifiuti all’estero, seguendo un modello già sperimentato dal precedente governo nazionale con Roma Capitale.

La durata dell’incarico di commissario è fissata in due anni, prorogabile, indicando un impegno a medio termine per affrontare efficacemente le sfide legate alla gestione dei rifiuti.

I due termovalorizzatori, oggetto di attenzione in questo piano ambizioso, verranno posizionati a Catania e nel Palermitano. Il Governo regionale già nei mesi scorsi ha affermato con fiducia che entro la fine della legislatura, quindi entro il 2027, questi impianti saranno operativi, segnando un passo significativo verso una gestione più sostenibile dei rifiuti in Sicilia.

Il nuovo Piano regionale dei rifiuti sottolinea l’importanza della raccolta differenziata come fondamentale per il corretto smaltimento dei rifiuti. Il focus sarà sulla creazione di una rete di impianti in grado di soddisfare l’intero fabbisogno regionale di smaltimento, riducendo i costi per i cittadini e contribuendo alla produzione di energia, in grado di coprire parte dei costi dei termovalorizzatori.

Il Piano prevede un approccio integrato, puntando sulla raccolta differenziata e la creazione di impianti intermedi per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti. Questi impianti, in numero crescente, contribuiranno a chiudere il ciclo integrato dei rifiuti, fornendo soluzioni moderne e sostenibili.

L’apertura a impianti che convertono i rifiuti organici domestici e gli scarti agricoli in energia rappresenta una svolta importante, con la possibilità di coinvolgere anche il settore privato attraverso bandi con condizioni chiare e vantaggiose per la comunità.

Tuttavia, va notato che alcuni esprimono preoccupazione riguardo a questa iniziativa, evidenziando dubbi e incertezze sulla sua efficacia e impatto ambientale. foto di repertorio tratta da Pixabay

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