È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA SERRA INNOVATIVA IN PROVINCIA DI RAGUSA
22 Ago 2010 20:09
La provincia Iblea è uno dei distretti produttivi più importanti nel panorama ortofrutticolo siciliano e nazionale che si sviluppa lungo la fascia costiera per circa 100 km, da Vittoria e Acate a S. Croce Camerina, a Marina di Ragusa e Donnalucata, fino ad Ispica, meglio conosciuta come “fascia trasformata”. Ragusa, fiore all’occhiello dell’agricoltura siciliana, oggi vive una grave crisi che attanaglia il comparto agricolo e serricolo in particolare, causato dalle continue calamità, virosi, gelate, siccità, che hanno pregiudicato seriamente l’economia di tutto il territorio ibleo provocando la diminuzione del reddito dei produttori e l’aumento dei costi di produzione. Tale crisi è aggravata dalla concorrenza dei paesi terzi, prima fra tutte la Spagna seguita da tutti i Paesi del Nord Africa, i quali hanno incrementato gli investimenti nel comparto. Per vincere la concorrenza e superare la crisi che il settore sta attraversando bisogna intervenire con provvedimenti che prevedano misure di salvaguardia sull’importazione, con controlli più incisivi alle frontiere, ma soprattutto privilegiando la ricerca e la sperimentazione. Nasce in questo contesto nel 1997 il Consorzio di Ricerca I.TE.S. (Innovazione TEcnologica della Serricoltura), finanziato dalla Regione Siciliana in collaborazione con l’Università di Palermo, l’Ente Sviluppo Agricolo ed una industria metalmeccanica. La prima tematica affrontata dall’I.TE.S è stata l’individuazione di una serie di innovazioni tecnologiche atte ad ottenere miglioramenti qualitativi e quantitativi delle produzioni con particolare riguardo alla salvaguardia dell’ambiente, individuando sistemi che consentano l’ottimizzazione della ventilazione e dell’ombreggiamento della serra a costi contenuti onde potere avere una larga diffusione ed incidere in maniera rilevante sul territorio. L’I.TE.S. così affrontava il problema della scopertura totale della serra, la cui mancata soluzione, come è stato da tempo ampliamente riconosciuto in campo scientifico, costituisce un’importante causa di arretratezza tecnologica della serricoltura mediterranea rispetto a quella del nord Europa. I primi tentativi di scopertura totale della serra risalgono al 1982 e molte industrie, sia italiane che di altre nazioni europee, hanno affrontato il problema senza pervenire a risultati commercializzabili, sia per motivi tecnici che economici. Oggi l’I.TE.S., dopo anni di sperimentazioni, presenta una soluzione dal costo contenuto di serra a scopertura totale o parziale, la quale offre innumerevoli vantaggi, infatti, con la scopertura del tetto:
si ottiene la massima ventilazione nelle giornate più calde; si determinano notevoli miglioramenti quantitativi e qualitativi delle colture; è possibile usare la serra durante tutto 1′ arco dell’anno; il film di copertura ha una maggiore durata perché protetto in estate dai raggi ultravioletti; si ha un minor uso di pesticidi per la migliore salubrità delle colture; l’apertura è meno sensibile a venti improvvisi che, se ci fossero, non danneggerebbero la struttura ma soltanto il film. Si tratta di un sistema di controllo innovativo realizzabile in diverse versioni e combinazioni: Scopertura semplice (accoppiamento film – strisce); Scopertura e protezione antiafide (accoppiamento film – rete antiafide); Scopertura e protezione antigrandine (accoppiamento film – rete antigrandine); Film avvolto al colmo (apertura dal basso verso l’alto); Film avvolto alle gronde (apertura dall’alto verso il basso); La serra, realizzabile in tutte le dimensioni, numero di navate, passo tra gli archi delle serre oggi in commercio, ha una scopertura brevettata, che può essere anche graduata per limitare la ventilazione e mantenere costantemente la temperatura desiderata. Ciò può avvenire anche automaticamente mediante apposita centralina. Un comune cellulare, tramite messaggi SMS, può informare l’agricoltore sulle condizioni operative della serra ed inviare anche comandi di gestione. Il sistema può essere centralizzato, controllando fino a 255 serre con una sola rete aziendale in modalità wireless (senza utilizzi di cavi), anche a distanza e con computer portatili o terminali PDA palmari. Basta dotare la serra solo per metà di apertura del tetto, abbassandone i costi, per ottenere una ventilazione migliore rispetto alle aperture tradizionali. (Paolo Pellegrino)
© Riproduzione riservata