LA SCUOLA CENTRALE NELL’ATTIVITA’ GOVERNATIVA?

“Il Consiglio dei Ministri rimette scuola e università al centro. Diritto allo studio, wifi nelle scuole, insegnanti di sostegno, musei gratis, borse musica, libri meno cari…” leggiamo in un post sul profilo di Enrico Letta.

La centralità della scuola,intesa in senso ampio, diritto allo studio e  la centralità della cultura, quindi dell’individuo ,della sua dignità nell’attività governativa, ci rincuora sia come movimento Rigenerare la Democrazia, sia come italiani e siciliani.

Crediamo profondamente nel fatto che una società si possa definire civile quando l’educazione alla vita in tutti i settori permette il raggiungimento di  una qualità di questa.

Assillati negli ultimi tempi da vicende giudiziarie, auspichiamo una ripresa al positivo del governo, che ultimamente si è arenata in altri settori non significativi.

Però, i buoni propositi si scontrano con la realtà,in quanto nelle scuole comincia l’attività con tagli visibili, per cui la scuola, gli istituti devono fare i tristi conti con la spending review . Quindi si comincia con i tagli alle spese superflue, partendo ad esempio dalla razionalizzazione della biblioteca con l’evitare abbonamenti a riviste ecc. Ma le case editrici sono già in crisi e alcune di queste chiudono. Le scuole rappresentavano una fonte di guadagno col loro apporto. Ecco che,allora, si devono fare i conti con l’economia sempre più scarsa. La crescita impone razionalizzazione degli interventi ma anche investimenti.

Questo esempio ci porta a delle considerazioni realistiche legate all’economia del nostro paese per cui i nostri intenti si scontrano con quest’ultima inevitabilmente. L’informatizzazione, il wi fi nelle scuole sono interessanti e necessari, ma dove sono tutti questi computer e aule informatizzate? Non tutti gli studenti si possono permettere un portatile. Le pari opportunità si devono assicurare a tutti anche nello studio. Allora, che fare?

Se dall’aumento degli alcolici si avranno le somme necessarie per questo, però, è auspicabile. Se da nuove tasse, odiate dagli italiani, si contribuirà ad avere maggiori servizi, allora  facciamolo , ma subito senza indugi.

 

 

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