È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA SCUOLA AL CENTRO DEL DIBATTITO
05 Set 2014 07:20
Se le linee guida pubblicate dal governo Renzi riuscissero a portare l’attenzione generale sull’importanza dell’educazione culturale ed umana dei nostri giovani e ad aprire un vero dibattito nel Paese su come riqualificare la scuola, raggiungerebbero un grande risultato. Infatti la scarsa attenzione generale verso il ruolo della scuola ha reso possibili continui tagli, scarsa manutenzione degli edifici, in alcuni casi al di sotto perfino delle norme di sicurezza, norme incoerentemente diverse per l’assunzione dei docenti, con creazione di ampie sacche di precariato, diffidenza reciproca fra genitori e insegnanti, abbandono degli studi da parte di numerosi alunni.
Un Paese che non si preoccupa di organizzare il migliore sistema educativo possibile per i propri ragazzi, è un Paese che ha rinunciato a elaborare un progetto comune e condiviso di futuro, che possa sviluppare e potenziare il meglio della propria civiltà e specificità.
Senza entrare in questa sede nell’esame delle proposte delle linee guida e delle perplessità sulla possibilità di realizzazione che stanno suscitando da più parti, un dato interessante è la volontà di rafforzare l’insegnamento della Storia dell’Arte e della Musica, cioè del patrimonio di cultura, di elaborazione di visioni differenti della realtà, di genialità, di bellezza, che contraddistingue la nostra civiltà e che costituisce e costituirà sempre più un settore significativo dell’economia per la unicità non riproducibile, a differenza di altri beni e servizi. Altro aspetto che potrebbe rivelarsi foriero di buoni risultati per la valenza di maturazione personale oltre che di competenze, è l’introduzione per tutti gli studenti di esperienze di lavoro attraverso stage in aziende, o musei, o uffici o attività no profit.
Sicuramente utile sarà potenziare le dotazioni tecnologiche delle scuole, rimodernare i laboratori, finanziare la formazione in servizio dei docenti e mille altre cose, a patto che si reperiscano i fondi. Ma fra tanti importanti dati concreti non trascuriamo il fatto che la qualità del rapporto educativo fra insegnanti e alunni risiede, al di là del contesto di norme che lo regolano e che di certo possono ostacolarlo o agevolarlo, nella capacità di guardare la realtà nella sua profondità: i nostri giovani fra una lezione e l’altra, fra un compito e un’interrogazione, in realtà chiedono a noi adulti di attribuire valore alla loro persona nella sua complessità: intelligenza, ma anche emozioni, bisogno di vedersi accordata fiducia, di essere aiutati a rialzarsi quando tutto sembra perduto, ansia di capire se stessi e il mondo e di scoprire che vivere può avere ed ha un significato alto e bello che richiede uno sguardo sgombro dalla paura del futuro e dell’insignificanza per essere sperimentato giorno dopo giorno. In fondo è quello che migliaia di insegnanti, magari precari, magari malpagati, magari insoddisfatti delle condizioni concrete del loro lavoro e della scarsa considerazione sociale, fanno quotidianamente quando incrociano lo sguardo dei loro alunni e smettono di pensare alla marginalità in cui è stata confinata la scuola dalle scelte dissennate della cattiva politica.
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