La Sciuta di San Bartolomeo, patrono di Giarratana

Che emozione. Che commozione. Che momenti straordinari. Dopo tre anni, è tornata la “Sciuta”. Una delle più belle di sempre. Con colori a tempesta. E un grido assordante uscito dal cuore a sovrastare fedeli e devoti: “Iautu u Patronu”. Tutto ciò mentre un’onda umana si muove come se fosse animata da un’unica mano. Braccia tese allo spasimo. Per reggere il simulacro.

In un istante le ripide scalinate della basilica sono affrontate come se nulla fosse. Momenti suggestivi, emozionanti, carichi di devozione e allo stesso tempo straordinari per chi è curioso di ammirare il folklore che deriva dalla storia. Roba da rimanere a bocca aperta. Tutto questo, e molto altro ancora, ha animato il tradizionale appuntamento di San Bartolomeo apostolo che, come ogni anno, si è consumato quest’oggi, 24 agosto, a Giarratana.

Mezz’ora dopo mezzogiorno, una folla di persone, in numero ancora più consistente rispetto all’ultima edizione prepandemia, ha applaudito l’evento più atteso. Il simulacro del Patrono, spinto da una selva di mani, è venuto giù, è proprio il caso di dirlo, dopo l’uscita dalla chiesa di San Bartolomeo con un fragore di mortaretti e un diluvio di “nzaireddi”, le caratteristiche strisce in carta di vari colori. Poi, più volte, lo stesso simulacro ha reso onore al tempio che lo ospita con l’andatura caratteristica dell’avanti e indietro: il tutto prima di dare il via alla processione.

Per qualche minuto tutta Giarratana si è fermata e si è concentrata dinanzi all’edificio di culto che ospita il Patrono. La “Sciuta” è la tradizione religiosa che meglio raffigura il carattere forte e determinato dei residenti della Perla degli Iblei. Ad anticipare il momento dell’uscita, il rullare dei tamburi Città di Giarratana. Poi, l’apoteosi. La tradizionale “Sciuta” è stata salutata da manifestazioni di giubilo. Quindi, la processione ha preso il via seguendo il tradizionale percorso cittadino caratterizzato, tra l’altro, dalla visita alla chiesa di Sant’Antonio Abate.

La solenne celebrazione eucaristica di metà mattina è stata presieduta da mons. Salvatore Gristina, arcivescovo emerito di Catania e animato dalla corale parrocchiale Regina Caeli, alla presenza delle autorità civile e militari. Nel pomeriggio si prosegue. Alle 17, il giro del corpo bandistico Vincenzo Bellini di Giarratana lungo le vie cittadine e l’esecuzione di marce sinfoniche in piazza San Bartolomeo. Alle 18, sul sagrato della chiesa, la tradizionale “cena” con vendita all’asta di doni offerti al santo patrono. Alle 20, la solenne celebrazione eucaristica in chiesa Madre presieduta da padre Marco Fiore, cappellano del monastero di San Benedetto e docente di Teologia presso lo Studio teologico San Paolo di Catania. Alle 21 la processione vespertina con il simulacro del santo patrono per le principali vie cittadine. Alle 23, l’arrivo della processione nella chiesa di San Bartolomeo e solenne panegirico sul sagrato della chiesa tenuto da padre Marco Fiore.

Alle 23,15, l’accensione lumino-musicale della galleria a cura della premiata ditta “Euro Lux” di Pasquale Lo Faro da San Giovanni La Punta. Alle 23,30 la spettacolare “Trasuta” e la riposizione del simulacro di San Bartolomeo apostolo nella cappella dell’altare maggiore (i fuochi pirotecnici saranno curati dalla ditta Fireworks Sicily). All’1 il grandioso spettacolo pirotecnico presso contrada Presti a cura della pluripremiata ditta Zio Piro di Gianni Vaccalluzzo da Belpasso.

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