LA SAGRA INFETTA DEI ”NUOVI PRIMI DELLA GERARCHIA”

Da molti anni a questa parte   la mia vita, che da poco ha varcato la soglia che, mestamente conduce nella regione degli anziani, è stata a più riprese  turbata da un insolito  e alquanto deplorevole fenomeno sociale. La nostra società infatti, cosiddetta post moderna ed oltre, è ormai satura di soggetti e di personaggi squallidi, privi di cultura  e di valori, che ricoprono tristemente cariche e ruoli di rilievo ,con grave danno morale per milioni di cittadini ignari ed incolpevoli. Anche nella mia città sono palesi i segni di questa fase infelice degli eventi cosmici. E’ lontano anni luce il tempo in cui , da bambino, io conoscevo  per esempio , un solo direttore, quello didattico della mia scuola elementare, peraltro legittimato da titoli e qualifiche congrue alla sua funzione. Nel nostro tempo invero c’è l’inflazione, sono tutti “ direttori”. Nelle aziende private, piccole e medie, nelle miriadi di emittenti locali, nei clubs sportivi, negli enti inutili, vi sono migliaia di soggetti  in maggioranza mediocri e, talvolta culturalmente “ sciagurati”, assurti non so per quale grottesca investitura al ruolo di indiscussi capi , ai vertici di organigrammi pressappochisti , dannosi a se stessi e alla collettività.

La gente comune usa per questi soggetti l’appellativo consueto “direttore”, esaltandone la boria  che è intrisa per lo più all’ignoranza crassa che li contraddistingue.  Altri personaggi, nuovi “primi sociali”, o alla latina “ principes”, dotati  di scarsa educazione sociale   e poveri  intellettualmente , vengono sovente ripresi dalla telecamera di emittenti locali ,anch’esse non proprio culturalmente accreditate, collocati attorno alle smisurate tavole dei convegni , con l’aria di presunta sapienza e di oculato impegno, finalizzati alla risoluzione  di ipotetici problemi socio economici, che rimangono insolubili arcani per la comunità sociale. Questo triste fenomeno sociale di grave involuzione culturale, ormai degenerato, credo che sia anch’ esso imputabile a certi modelli di gestione del potere ormai dolorosamente noti e arcinoti, incarnato da caimani di turno e da miseri imprenditori arrivisti meneghini o di altre regioni , epigoni artistici che hanno metaforicamente americanizzato il nostro paese, ai quali ha fatto sempre difetto una visione del mondo coscienziosa e responsabile . La mia speranza è che gli artefici di questo disastro universale, perpetrato ignobilmente ai danni della nostra società, siano arrivati al capo linea del loro operato, fatto di  illeciti e di malversazioni varie, per porre fine alla loro turpe attività di violenza ed oltraggio della dignità e dell’orgoglio  di uomini incolpevoli, nonché di noi comuni cittadini di questo vituperato paese.       

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