È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO QUARTO POLO A RAGUSA E’ DI ENNA
28 Dic 2010 20:43
Chi ha seguito da poco più di un anno a questa parte il dibattito cittadino sull’università, sa bene quanto io sia stato critico nei confronti dell’attuale c.d.a. del Consorzio Universitario Ibleo. Tuttavia, gli interventi di M. Arezzo e S. Migliore pubblicati oggi dalla stampa mi offrono lo spunto per intervenire a mia volta, offrendo alla pubblica opinione il punto di vista di chi l’università la vive dall’interno e, quotidianamente, si trova a contatto con gli studenti ed i docenti della Facoltà di Lingue e Letterature straniere.
Addebitare al Consorzio la mancata realizzazione del progetto del quarto polo universitario è ingiusto dal momento che, com’è noto a chi sia mediamente informato, fu l’Università Kore di Enna a porre di fatto un veto nel momento in cui la stessa si dichiarò contraria ad un proprio coinvolgimento nel progetto stesso, ponendo così una pesante ipoteca sulla realizzazione dell’auspicato nuovo polo pubblico.
Al contrario, l’ateneo catanese ha sempre sostenuto con favore l’iniziativa con posizioni chiare e concludenti e con pubbliche dichiarazioni del Magnifico Rettore, Prof. Antonino Recca, che in ogni occasione ha ribadito l’impegno suo e dell’Università di Catania a collaborare per la realizzazione della quarta università pubblica siciliana.
Sul mancato avvio di alcuni corsi nel corrente anno accademico, sono note le mie prese di posizione, ampiamente riportate dalla stampa nelle scorse settimane, attraverso le quali ho denunciato senza mezzi termini le responsabilità alla base di tale grave disfunzione.
È infatti di tutta evidenza che la prospettiva di una confluenza alla Facoltà di Lettere del corpo docente e degli studenti della sede catanese della Facoltà di Lingue, debba generare forti malumori tra gli interessati. Ricordo che solo cinque tra tutti i docenti attualmente in forza presso la Facoltà di Lingue hanno scelto di continuare a lavorare presso la sede di Ragusa, e dunque di continuare a far parte del corpo docente della nostra Facoltà che, dall’anno accademico 2011-2012, avrà la propria definitiva ed unica sede a Ragusa Ibla.
Il malessere, certamente comprensibile ma non giustificabile nei fatti, di coloro che hanno operato scelte diverse, ha generato tutti quei ritardi procedurali da me denunciati, come per esempio l’adozione dei nuovi piani didattici e la pubblicazione dei bandi per i contratti di docenza (questi ultimi, in gran parte, proprio per supplire alla mancata disponibilità dei docenti rimasti a Catania) che sono alla base del ritardo con il quale vengono man mano avviati i corsi.
Se a ciò aggiungiamo lo stato di agitazione nazionale dei ricercatori e le turbolenze che hanno accompagnato, e continueranno ad accompagnare, la c.d. “Riforma Gelmini”, appare evidente come non si possa addebitare al Consorzio Universitario Ibleo alcuna responsabilità per i ritardi con i quali quest’anno vengono attivati i corsi. Aggiungo che, nel panorama complessivo dell’università italiana, quella di Catania non è certamente la peggiore delle situazioni.
Al contrario, il Consorzio Universitario Ibleo ha mantenuto gli impegni presi nei confronti della Facoltà di Lingue consegnando entro i tempi previsti il nuovo avanzatissimo laboratorio linguistico ed offrendo la propria fattiva collaborazione per una soluzione adeguata al problema del laboratorio multimediale di Piazza Carmine, sul quale pende ancora l’inchiesta giudiziaria condotta dalle Fiamme Gialle di Ragusa.
Sulla penosa vicenda dei 22 lavoratori rimasti fuori dal Consorzio non entro nel merito, ma voglio qui ricordare che la scelta di non accettare le condizioni a suo tempo proposte dal Consorzio stesso è stata fatta in piena autonomia dagli interessati. Ciò ha creato alcuni disagi per la mancanza di personale, disagi ai quali, però, il Consorzio ha in qualche modo rimediato. Mi auguro, a questo proposito, che si possa trovare il modo di recuperare quelle professionalità delle quali certamente avvertiamo un forte bisogno.
Dal punto di vista degli studenti, i quali peraltro non hanno voce nella vicenda del rinnovo del c.d.a. consortile, ma per i quali mi rivolgo alle istituzioni invocate dalla Sig.ra Sonia Migliore, auspico una maggiore integrazione dell’università con la città e le sue istituzioni.
Gli studenti avvertono in maniera pressante la necessità di una maggiore sinergia tra la presenza universitaria e la città che li ospita. Se si vogliono attrarre studenti, se si vuole offrire a coloro che hanno scelto e sceglieranno Ragusa per portare avanti i propri studi e la propria preparazione in vista di un ingresso nel mondo del lavoro, non si può prescindere dalla disponibilità di servizi adeguati. Ricettività, trasporti pubblici, strutture di aggregazione per i giovani, aule, biblioteche e quant’altro utile e funzionale ad uno studio proficuo e di eccellenza, sono problematiche che le istituzioni non possono più permettersi di ignorare.
Quello attuale non è un momento economicamente favorevole, tuttavia un oculato impiego delle risorse dovrebbe porre tra le priorità il consolidamento in città della presenza universitaria che, com’è unanimemente riconosciuto, non può che essere volano di sviluppo economico, oltre che culturale, del nostro territorio. (m.a.)
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