LA REGIONE SPALLEGGIATA DAI COMITATI DICHIARA GUERRA ALLE SOCIETA’ PETROLIFERE

Cosi si dice negli ambienti dell’Assessorato territorio ed ambiente per il rilascio di “licenze” cioè Autorizzazioni alla trivellazione per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi (leggi petrolio) nel territorio siciliano. Togliamoci subito allora un piccolo dubbio. A quali trivellazioni la Sicilia si oppone? A quelle off-shore la cui competenza è dello Stato? O a quella sulla terraferma di cui ha la competenza ma per le quali ha rilasciato decine e decine di “permessi” anche nel territorio ragusano? Fatte queste debite domande a cui l’Assessore Regionale Roberto Di Mauro dovrebbe rispondere non a noi (non pretendiamo tanto!) ma a tutti gli organismi pubblici e privati che si sono dichiarati No Triv ed ai deputati regionale Ragusani (non tutti per la verità) che hanno protestato veemente per questo rilascio di autorizzazioni, dovremmo capire come la Regione potrà opporsi. Intanto dopo aver acclarato che i permessi di ricerca e quindi di perforazione già rilasciati sono ben 12 per una estensione di 7452 Km quadrati diciamo che il rischio per Ragusa ed il suo litorale è altissimo se si pensa che dal solo pozzo denominato Vega a 14 miglia e mezzo dalla terraferma sono stati estratti 172 milioni di tonnellate di greggio e dobbiamo dire grazie alla Capitaneria di porto di Pozzallo che si è inimicato mezzo mondo (ma soprattutto i petrolieri) perché quel grande condottiero del Comandante della Capitaneria che abbiamo nel corso di una conferenza stampa e attraverso le pagine del nostro giornale ringraziato pubblicamente (temendo che questo gesto coraggioso glielo avrebbero fatto pagare e forse così è già stato) ha fatto sostituire il tank di 20 mila tonnellate facendo spendere soldini alla Compagnia petrolifera ma facendo un bene enorme al territorio perché l’incidente del vecchio tank era costantemente dietro la porta date le sue condizioni di precaria sicurezza. All’assessore Di Mauro diciamo allora due cose: La prima che se vuole davvero instaurare una politica virtuosa per il territorio siciliano non rilasci più a chicchessia permessi di ricerca in terraferma. La seconda che se vuole davvero fare una guerre alle trivelle off shore avrà al suo fianco migliaia di cittadini organizzati non che non vogliono fare la fine degli abitanti del Golfo del Messico. Infine avrà al suo fianco, ma ciò non dice molto, questo quotidiano che se non ce lo faranno chiudere si batterà per questa battaglia di civiltà. (Franco Portelli)

 

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