LA REGIONE DIFFIDA IL COMUNE DI ISPICA

Il Comune di Ispica provveda a varare il Regolamento per i referendum comunali entro un mese o lo farà un commissario ad acta inviato da Palermo. Lo dice una diffida inviata al Comune di Ispica dall’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica che ha preso le mosse da un esposto allo stesso assessorato presentato dai consiglieri comunali del Partito Democratico, Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo. Nonostante lo Statuto comunale di Ispica preveda i referendum consultivi ed abrogativi, l’effettivo ricorso ad essi è possibile solo dopo l’adozione da parte del Consiglio comunale di un apposito Regolamento. Le opposizioni avevano chiesto una seduta consiliare che trattasse, fra gli altri, proprio questo tema. Per ben due volte la maggioranza ha disertato i lavori, non consentendo lo svolgimento delle sedute perché considerava “inconsistenti” i temi portati all’attenzione del Consiglio.

“Un’altra figuraccia dell’Amministrazione comunale e della maggioranza di centro-destra – commenta il consigliere del PD, Pierenzo Muraglie – vista la tirata d’orecchi che è arrivata dalla Regione. Tra l’altro – precisa Muraglie – qualora il Comune non ottemperi entro trenta giorni dal ricevimento della diffida, la Regione stessa invierà un Commissario ad acta per adottare il Regolamento. E le spese del funzionario che verrà inviato saranno a carico del Comune. Ecco perché rivolgo un appello al presidente del Consiglio comunale affinché convochi quanto prima il Consiglio o addirittura integri l’ordine del giorno per la seduta consiliare già prevista per i prossimi giorni”.

“Non può sfuggire a nessuno – dichiara da parte sua il consigliere Giuseppe Roccuzzo – che l’impossibilità di tenere i referendum comunali riduce gli spazi di confronto democratico previsti in modo lungimirante dallo statuto. Mi viene in mente il problema della piazza principale: l’opportunità di rifarla ex novo e di cambiare addirittura il nome si sarebbero potuti sottoporre al giudizio popolare se solo avessimo potuto indire il referendum. Resta l’amaro in bocca dopo avere constatato che, per far valere un diritto che è di tutti i cittadini, ci siamo dovuti rivolgere alla Regione, dopo che la maggioranza, in due occasioni, non si è presentata in Consiglio per discutere di questo e di altri argomenti. Questa vicenda – conclude Roccuzzo – dimostra che il PD conduce un’opposizione costruttiva e che mira al bene della Città”.

 

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