La refezione scolastica, Partecipiamo: “Bando sbagliato”

“Riteniamo sia un record, se non mondiale quantomeno nazionale, il fatto che, dopo appena 48 ore dall’attivazione di un servizio aggiudicato ovviamente con bando, l’amministrazione comunale di Ragusa si sia trovata assediata dai cittadini che hanno avuto da ridire in maniera forte e risoluta sui contenuti di quello stesso bando”.

A sottolinearlo è il consigliere comunale di Partecipiamo Giovanni Iacono dopo che il servizio per la refezione scolastica era stato avviato lo scorso 8 gennaio e già il 10 il sindaco Piccitto si è trovato praticamente circondato dalle mamme in sala Giunta.

“Purtroppo, e ci dispiace dirlo dopo i passi avanti che sulla materia erano stati fatti negli anni scorsi – chiarisce Iacono – la questione non è stata affrontata nella maniera opportuna. Tutti ricordano come nel 2014 il ritrovamento di una chiave inglese in un piatto servito a scuola aveva ingenerato una protesta generalizzata. Da presidente del Consiglio comunale e come gruppo Partecipiamo spronammo l’amministrazione comunale ad invertire la rotta e ad adottare, per la stesura del bando della refezione scolastica, requisiti specifici che mettevano in evidenza gli aspetti qualitativi (90%) a discapito di quelli riguardanti i costi (10%). Bene, a distanza di poco tempo, quando si pensava di avere trovato la quadra, sono stati compiuti clamorosi passi indietro. Si è redatto il bando senza dare lo stesso peso al discorso qualitativo che è stato ridotto al 70, aumentando il risparmio sui costi fino a quasi un terzo del peso dell’offerta. E, purtroppo, gli effetti si sono visti tutti e subito”.

“Quindi – continua Iacono – l’errore è stato compiuto a monte ed è questa la responsabilità politica che l’amministrazione pentastellata avrebbe dovuto assumersi. E’ stata, dunque, compiuta una scelta sbagliata in un settore delicatissimo che riguarda i bambini e la salute. Tutto ciò è accaduto con una certa supponenza visto e considerato che non è stata tenuta in alcuna considerazione l’esperienza del recente passato. Così come la durata di tre mesi non ha certo favorito quelle aziende che operano in maniera lineare, soppesando nella maniera corretta i costi. Quindi, stiamo parlando di un’operazione che è nata zoppa e che politicamente inchioda questa amministrazione a Cinque Stelle alle loro responsabilità. E si tratta di responsabilità pesanti oltre che di una improvvisazione che lascia senza parole, non certo le mamme che hanno avuto modo di esternare in maniera forte tutte le loro preoccupazioni”.

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