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La profezia di Baiardo: “Messina Denaro? E’ malato, si consegnerà”. L’intervista di due mesi fa. VIDEO
16 Gen 2023 16:59
La chiamano la “profezia” di Salvatore Baiardo, ma in realtà di profetico non c’è proprio niente. E’ soltanto la consapevolezza di sapere bene con chi si ha a che fare e di come funzionano certi meccanismi. E se i social hanno un merito, è quello di mettere in rete pezzi di intervista che altrimenti sarebbero stati certamente dimenticati o sarebbero spuntati fuori soltanto dopo molto tempo.
Invece oggi, nel giorno della cattura del super latitante Matteo Messina Denaro, è spuntata una video intervista andata in onda su La7 nel novembre del 2022, un paio di mesi fa, nella trasmissione di Massimo Giletti “Non è l’Arena”.
“Matteo Messina Denaro sarebbe malato e potrebbe farsi arrestare”, dice Baiardo, l’uomo che coprì la latitanza dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, ritenuti i mandanti delle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Nell’intervista a Salvatore Baiardo si parlava del cosiddetto ergastolo ostativo, un particolare tipo di pena che non permette la possibilità della libertà condizionale e che è riservato ai boss mafiosi.
“L’unica sua speranza e me lo auguro anche io per loro, è che venga abrogato l’ergastolo ostativo e che comincino a godersi la famiglia, i figli” diceva Baiardo.
“E magari, chi lo sa, che avremo un regalino. Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato, che faccia una trattativa lui stesso per consegnarsi e fare un arresto clamoroso, e magari arrestando lui esce qualcuno che ha l’ergastolo ostativo senza che ci sia clamore… Sarebbe un fiore all’occhiello”. Un fiore all’occhiello, naturalmente, per chi in questo momento è al governo.
L’uomo che all’inizio degli anni Novanta aveva gestito la latitanza dei fratelli Graviano, aveva affermato tra l’altro nel corso dell’intervista: “L’unica speranza dei Graviano è che venga abrogato l’ergastolo ostativo” e sul nuovo governo: “Che arrivi un regalino? Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato e faccia una trattativa per consegnarsi lui stesso per fare un arresto clamoroso?”. E anche sulla trattativa Stato-mafia era stato tranciante: “Non è mai finita”, ipotizzando un legame con l’ergastolo ostativo: ”Se non si avvererà quel che ho detto – aveva dunque chiuso Baiardo – ci rivedremo e lei mi dirà che ho raccontato una fesseria. Vedremo…”.
Oggi, Giletti può tranquillamente ricontattare Baiardo per dirgli che non erano state raccontate delle fesserie. Ma in ogni caso la cattura di Messina Denaro sembra in effetti una storia che si ripete. Anche Totò Riina e Bernardo Provenzano, vennero catturati quando erano già molto anziani, e i loro arresti, per i più sospettosi, erano la prova che in qualche modo non servissero più, quando i giochi erano ormai fatti e il testimone era passato di mano. C’è da stare sicuramente molto attenti: chi prenderà adesso il posto di Messina Denaro? E’ da sciocchi pensare che Cosa Nostra perda un capo e non ne abbia già un altro pronto a rimpiazzarlo. A chi ha giovato questa cattura? A tutti gli italiani onesti o anche a chi può trarre un vantaggio da questi plateali arresti? La storia italiana ci ha insegnato il sospetto e la prudenza. E di questi tempi, la prudenza non è mai troppa.
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