La processione sui campi ha concluso la festa a San Giacomo

Avanza in maniera lenta il simulacro della Madonna. Sullo sfondo c’è la terra dei campi. E un panorama agreste di rara suggestione. E’ come se fosse un segnale. Orientato a fortificare ancora di più la fede dei devoti. Il fascino della frazione rurale di San Giacomo Bellocozzo ha impresso, anche stavolta, un’impronta profonda tra la comunità dei fedeli. Ieri pomeriggio la processione esterna ha concluso i dieci giorni di solenni festeggiamenti in onore della Beata Maria Vergine di Lourdes. Il parroco, don Santo Vitale, che ha aperto la processione assieme a don Gino Scrofani, parroco delle Anime Sante del Purgatorio a Ibla, ha voluto caratterizzare questo momento con un messaggio ben preciso, rivolto all’intera comunità. “Il cammino per le strade della nostra frazione – ha detto don Vitale – è la testimonianza di un percorso, un simbolo, quasi, il cui profondo significato è da trasmettere alla nostra comunità. Arriva così il messaggio dell’amore che la Vergine di Lourdes riserva ai propri figli. Ed è nostro compito cercare di comprendere appieno l’amore di Maria. Ma soprattutto dare senso e significato alle parole del Santo Padre Francesco quando ci dice che occorre non amare a parole ma con i fatti. Siamo impegnati a misurarci con Dio che ha amato per primo dando tutto se stesso, anche la propria vita”. Lo sparo dei fuochi ha salutato, ieri pomeriggio, l’uscita del simulacro. A fare da cornice due ali di fedeli con i ceri a simboleggiare la propria devozione. Il corpo bandistico “San Giorgio – Città di Ragusa ha intervallato i momenti di pausa dalla preghiera con esecuzioni tradizionali tratte dal repertorio sacro legato alle feste religiose. Alla processione erano presenti il deputato regionale Nello Dipasquale e il consigliere comunale Mario Chiavola. Il simulacro della Beata Vergine Maria di Lourdes ha sostato nei pressi delle abitazioni di alcune famiglie di San Giacomo che, con il loro lavoro silenzioso e quotidiano, riescono a garantire una solidità sociale che, al giorno d’oggi, viene messa a repentaglio da tutta una serie di difficoltà di non poco conto. La processione ha toccato le zone cruciali della frazione, con un itinerario diverso da quello scelto lo scorso anno. Altro momento atteso quello della tradizionale cena all’asta a cui ha fatto seguito la partecipata sagra del maccheroncino, giunta alla settima edizione, mentre la band “Radiofonda – Negramaro tribute show” ha chiuso la festa con uno spettacolo musicale molto apprezzato. Puntuali, a mezzanotte, i fuochi d’artificio.

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