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La precaria della scuola “costretta” a firmare il contratto in abito da sposa per non perdere il lavoro
09 Set 2021 12:02
“Ne abbiamo viste tante nella scuola, ma una così mai. Una nuova collega, almeno per quest’anno, doveva firmare l’assegnazione dell’incarico annuale per la disciplina di Matematica, aveva un impegno molto importante ma ha trovato il modo di venire comunque a scuola. Auguri Carmela, sei già entrata nei nostri cuori”.
Così il liceo Majorana di Martina Franca ha raccontato la storia di una docente supplente che ha firmato, in abito da sposa, l’incarico annuale.
Lo scatto è diventato virale in pochi minuti sul web e in tanti hanno dato una prorpia interpretazione a quell’immagine così inconsueta.
In tanti si sono chiesti se fosse proprio necessario arrivare a scuola a firmare con l’abito da sposa. C’è chi si è chiesto come mai la giovane insegnante non sia andata a firmare il giorno prima o il giorno dopo per l’accettazione dell’incarico. Tra i tanti commenti e le tante supposizioni che si sono lette sui social, è arrivata anche la versione della diretta interessata.
Stanca di tutto il clamore, Carmela ha voluto mettere una volta e per tutte le cose in chiaro: “Rispondo perché ne sto leggendo di ogni. Non è un posto fisso ma un semplice contratto annuale. Sono stata costretta ad andare a scuola a firmare, altrimenti avrei perso un anno di lavoro. Purtroppo la gente parla senza sapere”.
Probabilmente, questo per Carmela era un lavoro aspettato da tempo e se non avesse firmato, oltre a perdere il lavoro, avrebbe rischiato anche penalizzazioni sulle graduatorie. E per quanto riguarda l’urgenza di firmare, come spiega anche il Corriere della sera, molti docenti hanno ricevuto la convocazione per la firma con una mail Pec alle 22 del giorno precedente, con l’invito a presentarsi per la firma il giorno successivo. Addirittura, altri hanno avuto la convocazione la mattina della stessa della firma. Carmela fa parte di quell’enorme esercito di insegnanti che si è trovata a dover correre a scuola per accettare l’incarico.
Tutto ciò, naturalmente, può dare adito a commenti e a riflessioni, tutte legittime. Perchè il sistema scuola non concede, soprattutto ai precari, la possibilità di avere qualche giorno in più per poter firmare il contratto? E’ giusta una vita in cui uno non può godersi neanche il giorno del proprio matrimonio? Il lavoro a tutti i costi. Certo, è importantissimo. Ma quanto sacrifichiamo per poter riuscire a campare? Molti, probabilmente, diranno che si, è giusto così. Può darsi. Non abbiamo una risposta a questo quesito, ma certo questa foto fa riflettere.
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