LA POLIZIA DI STATO IERI HA ACCOLTO QUASI 700 MIGRANTI PRESSO IL C.P.S.A. DI POZZALLO

 

Due le navi approdate ieri a Pozzallo e quindi gli sforzi della Polizia sono stati raddoppiati ma pur sempre con un unico obiettivo, assicurare alla giustizia tutti gli scafisti che guadagnano a dispetto dell’incolumità della vita altrui.

Le imbarcazioni soccorso, sono salpate, dalla Libia e dall’Egitto. 2 i gommoni soccorsi dalla nave Vega e due gli scafisti catturati: ANSO Sonco, nato in Senegal il 01.01.1997 e DEMBA Buba, nato in Senegal il 01.01.1995.

I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

I migranti provenienti da diversi paesi, in parte sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo ed altri subito trasferiti in centri presenti sulla penisola italiana.

 

I FATTI

 

Giorno 19.09.2015, alle ore 08:55 la Nave Vega della M.M.I. riceveva l’ordine di dirigere per l’intercetto di un natante in difficoltà. Alle ore 12:35, il natante (gommone di colore grigio chiaro), veniva avvistato con circa 100 migranti a bordo e parziali dotazioni di sicurezza. I migranti venivano soccorsi e l’imbarcazione clandestina, veniva lasciata alla deriva perché parzialmente sgonfia e imbarcava acqua. Durante la rotta verso il porto di Pozzallo veniva soccorso un altro gommone con più di 100 persone a bordo ed anche questi migranti venivano salvati senza difficoltà.

A seguito di disposizioni impartite dai preposti organi istituzionali l’unità navale italiana si dirigeva verso il porto di Pozzallo giungendovi alle ore 10:00 di ieri. Tutti i migranti venivano sottoposti ai necessari controlli sanitari e quindi fatti scendere in banchina per essere trasferiti una parte presso l’annesso C.P.S.A. al porto di Pozzallo, e un’altra parte, in altre strutture ricettive della penisola.

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Le operazioni di Ordine e Sicurezza Pubblica nei casi di due sbarchi ravvicinati e così numerosi sono sempre complesse, ma anche in questo caso non hanno avuto alcun intoppo. Alle 10.00 è giunta nave Vega ed alle 13.00, non appena finito il primo sbarco è giunta nave Siem con altri migranti per un totale di quasi 700 persone.

Alcuni dei migranti dovevano essere inviati subito in altri centri ed altri permanere al C.P.S.A. dove sono stati subito accolti e immessi al centro.

La Polizia di Stato ha coordinato le diverse entità che compongono la macchina organizzativa, al fine di prevedere per tempo l’impiego di risorse specializzate atte a sostenere le esigenze per lo sbarco.

Il Funzionario della Questura di Ragusa, dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal CPSA ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti, complessivamente ieri sono state movimentate quasi 1.000 persone, tra chi è stato ospitato al C.P.S.A., chi è subito partito e chi è stato traferito.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo alcune donne incinte ed i pochissimi minori.

Alle procedure hanno partecipato tra altri 40 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza più ospitali.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati e oggi continueranno fino al termine delle procedure previste.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini questa notte sullo sbarco giunto a Pozzallo sabato mattina.

Difficili le operazioni di Polizia Giudiziaria quando vi sono numerosi miranti da far sbarcare. Bisogna far coniugare le fasi di identificazione ed accoglienza con quelle di Polizia Giudiziaria ma non è sempre facile.

Le indagini sono tutt’ora in corso per quanto concerne un’imbarcazione salpata dall’Egitto, mentre per quanto riguarda i due gommoni, la Polizia ha già concluso le attività raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a carico di due giovani centro africani.

Sempre grazie ai testimoni è stato possibile catturarli ed assicurarli alla giustizia. Uno di loro pentito per ciò che ha fatto ed impaurito per ciò che poteva accadere, ha reso confessione.

Nelle prossime ore potrebbero già essere catturati i componenti dell’equipaggio egiziano che ha condotto un’imbarcazione con oltre 350 migranti. Le indagini sono particolarmente complesse e sono tutt’ora in corso attraverso l’ascolto di numerosi testimoni.

 

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanna inflitte dell’Autorità Giudiziaria e già passate in giudicato.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 

Nel 2015 sono 116 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

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