La Polizia di Stato arresta 4 imprenditori agricoli. Sfruttavano gli immigrati richiedenti asilo. Denunciati altri 4.

Tutti sfruttavano la manodopera dei braccianti agricoli (centro africani richiedenti asilo, rumeni, tunisini ed in minima parte italiani) impiegati presso le serre di Vittoria.
La Squadra Mobile di Ragusa ha concluso due settimane di controlli serrati per reprimere il c.d. caporalato.
Al termine dei controlli, la “fotografia” del territorio rappresenta una situazione di illegalità diffusa. In questa occasione nessuna delle 7 aziende agricole controllate rispettava le norme vigenti.
Oltre allo sfruttamento lavorativo sono state contestate infrazioni: per le modalità di assunzione (molti i lavoratori in “nero”); normative sull’edilizia (alloggi dei lavoratori fatiscenti e abusivi); violazioni delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro; violazione del c.d. codice dell’ambiente (discariche abusive di plastica ed anticrittogamici); violazione delle norme sulla salubrità degli ambienti adibiti a civile abitazione (abusive ed in pessime condizioni igieniche incompatibili con la vita).

I lavoratori hanno reso dichiarazioni tali da permettere alla Squadra Mobile di procedere all’arresto (nei casi più gravi) ed alla denuncia in stato di libertà (nei casi meno gravi).
Sottoposte a sequestro le aree adibite a discarica abusiva e le abitazioni costruite in violazione delle leggi sull’edilizia.
I poliziotti hanno accertato l’impiego di minori privi di qualsiasi dispositivo di protezione mentre irrigavano con fertilizzanti, tossici per l’uomo.
Nelle abitazioni abusive vivevano interi nuclei familiari con neonati, evidenze segnalate ai servizi sociali del comune di Vittoria.

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