LA POLIZIA DI MODICA RIPORTA IN CARCERE FABIO MACRI’

Giovedi pomeriggio  e’ stato accompagnato in carcere dagli uomini del Commissariato di Modica il trentacinquenne MACRI Fabio, noto alle FF.OO. per i suoi trascorsi penali per reati contro la persona e contro il patrimonio. Il Macrì si trovava già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari inflitta a conclusione di una laboriosa attività di indagine della Polizia di Modica che nel 2011 aveva scoperto numerosi reati a suo carico, richiedendo all’A.G. la misura cautelare. In particolare, quest’ultimo era stato ritenuto responsabile di furti e  truffe, mediante le quali acquisiva beni che attraverso la rivendita trasformava in denaro. Per tali reati, a seguito dei quali Macrì Fabio si trovava agli arresti domiciliari, nella giornata di ieri veniva nuovamente tratto in  arresto dalla Polizia di Modica,  in esecuzione all’ordinanza di revoca di decreto di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo, emessa dal Tribunale di Ragusa, dovendo scontare una pena residua definitiva di mesi sei. Trattandosi di pena definitiva, l’arrestato dopo le formalità di rito veniva condotto presso la Casa Circondariale di Modica .

2) Sempre nella mattinata di ieri, gli uomini del Commissariato hanno denunciato in stato di libertà per il reato di evasione l’ottantenne modicano B.V che nel decorso mese di febbraio era stato tratto in arresto proprio dalla Polizia di Modica mentre era intento a compiere atti sessuali con un minore rumeno. L’arresto in flagranza dell’anziano concludeva una intensa attività investigativa condotta dalla  Polizia di Modica, che iniziava lo  scorso Settembre e che  veniva coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa.

A seguito dell’arresto, B.V., in ragione dell’età e dello stato di salute, veniva sottoposto agli arresti domiciliari presso una struttura di residenza per anziani di questo centro, da cui proprio ieri mattina si allontanava arbitrariamente.

In particolare, ieri l’anziano era stato autorizzato a recarsi con mezzi propri e senza scorta presso il Tribunale di Ragusa per essere interrogato dal GIP, si

recava nel capoluogo in compagnia del proprio legale che al termine dell’udienza lo riaccompagnava presso la  struttura.

L’anziano, dopo essersi assicurato che l’avvocato era già andato via, usciva nuovamente fuori dalla struttura e, dirigendosi verso la strada principale, si determinava a chiedere un passaggio ad un automobilista in transito. Questi,  credendo benevolmente a quanto riferitogli falsamente da B.V. -ovvero di essere  rimasto in panne con la propria autovettura- gli rendeva la cortesia di  accompagnarlo fino a casa. Subito dopo, però,  si rendeva conto che si trattava proprio dell’anziano che era stato arrestato dalla Polizia di Modica, di cui avevano parlato i mass media, determinandosi ad informare  il personale della struttura nei cui pressi poco prima era stato  fermato dall’anziano.

Appresi i fatti, ai dipendenti della citata struttura non rimaneva altro che presentarsi al Commissariato di Polizia per riferire dell’accaduto.

Successivamente, una pattuglia del Commissariato si portava presso l’abitazione dell’anziano e, trovandolo all’esterno, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria,  lo riaccompagnava  presso la struttura residenziale per anziani,  sempre in regime di arresti domiciliari.  

 

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