LA PARITA’ DI GENERE: MIRAGGIO O REALTA’?

La parità tra uomini e donne è un miraggio, più che una realtà, nonostante il dettato costituzionale, le lotte di quest’ultime e nel campo del lavoro, e della politica, e della famiglia. Come Osservatorio Interpartitico Pari Opportunità di Ragusa, abbiamo proposto di  introdurre la priorità della doppia preferenza di genere nei   programmi dei candidati, e, dobbiamo dire, che Rosario Crocetta ha posto la legge come prioritaria ,in caso di elezione alla Presidenza della Regione, affrontando il problema in maniera aperta, in tutti gli incontri che ci sono stati. Nello Musumeci non crediamo l’abbia fatto, ma questo non significa che non consideri la problematica prioritaria. Speriamo che così sia per tutti i candidati presidenti, che sono in lista. Purtroppo succede che il coinvolgimento femminile sia sempre poco interessante per gli uomini, in quanto crediamo che i dati riguardanti la corruzione ad esempio “dove ci sono donne c’è meno corruzione” (dato banca d’Italia), non crediamo piaccia molto all’altro sesso, che si vede insidiato nei suoi interessi. 

La Regione Campania ha messo in atto la Doppia preferenza di genere, non vediamo perché la Regione Sicilia non lo debba fare! Perché l’Italia non debba mettere in atto una legge che è sinonimo di civiltà.

Per quanto riguarda il lavoro i dati di occupazione, le discriminazioni sono già state analizzate ampiamente, e non stiamo a tediare con numeri, reperibili in molti articoli scritti, e via internet.

Comunque, ad onor di informazione, “il Consiglio dei Ministri del 27 febbraio scorso ha approvato lo schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva comunitaria 2006/54/CE concernente l’attuazione del principio delle pari opportunità fra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego.

Con questo decreto si introducono anche nel nostro paese molte novità nel codice delle pari opportunità. Ad esempio: il principio generale del “mainstreaming di genere”, che obbliga a tener conto dell’obiettivo della parità tra uomini e donne in tutti gli atti legislativi e amministrativi; si ampliano le nozioni di discriminazione, rendendo più forti e omogenee le tutele, s’include la discriminazione legata al cambiamento di sesso, si vieta di discriminare attraverso i criteri di selezione e nelle condizioni di assunzione, si vietano trattamenti economici differenziati a parità di lavoro, si vietano discriminazioni in caso di licenziamento e di sospensione temporanea, si assicura il diritto di beneficiare, dopo congedi parentali, degli eventuali miglioramenti delle condizioni di lavoro che sarebbero spettati alla lavoratrice o al lavoratore durante il periodo di assenza.”

Per concludere, auspicheremmo che, per quanto riguarda la politica, i candidati presidenti ascoltassero queste richieste, al di là della presa di posizione di qualcuno di loro.

 

 

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