LA NOTA DI SALVATORE MANDARA’ SUL MARCHIO DI ZONA

“Il Marchio di zona è un’ottima iniziativa, ma stiamo partendo male”. Inizia così il suo intervento l’ex Presidente della V Commissione provinciale “Sviluppo economico”, Salvatore Mandarà, per commentare la problematica relativa all’intenzione dell’Amministrazione Iurato a proposito della creazione di un Marchio collettivo per qualificare le aziende e i prodotti radicati a livello locale, così da valorizzare in chiave turistica il territorio di S. Croce Camerina. 

“Il progetto è estremamente importante-prosegue Mandarà-ma lo si sta avviando in modo sbagliato. Si inizia con una delibera datata 15 novembre che porta con oggetto “Approvazione programma linee guida per la creazione di un marchio collettivo per qualificare aziende e prodotti agricoli a livello locale”. Si prosegue con una determina del 20 novembre ed il 29 novembre si affida ciò alla società cooperativa Multipla-Servizi alle imprese di Comiso per ben 21.849,08€”.

“E’ necessario in un periodo di crisi profonda che questa delibera sia revocata. Più di 21 mila euro impiegati, quando il Gruppo degli agricoltori avrebbe potuto iniziare l’iter relativo al Marchio in modo gratuito. Anche io mi metto a disposizione gratuitamente in tale situazione. E’ una questione di responsabilità che va in soccorso dei tanti cittadini che vedono spendere erroneamente i loro soldi. Infatti, le figure tecniche in seno al palazzo comunale ci sono e il gruppo degli agricoltori hanno tutte le capacità per assolvere a tale compito”. 

“Il Comune di Vittoria in tal senso è un esempio. Nessun affidamento è stato fatto in materia di Marchi per i prodotti orticoli. I funzionari dell’ente municipale hanno seguito l’iter senza dispendio inutile di denaro pubblico”.

“Altro neo a proposito del Marchio. La produzione delle nostre primizie si estende anche sul territorio di Ragusa. Nello specifico, i produttori santacrocesi hanno le loro piccole imprese orticole sul territorio di Ragusa. Il buon senso mi impone di invitare la Giunta Iurato a fare squadra con il Comune di Ragusa. Il marchio per essere competitivo sul mercato deve abbracciare anche il territorio di Ragusa, S. Croce da sola non può competere. Le 600 imprese dei Santacrocesi sono sul territorio ragusano e quindi serve concertazione con questo Ente”. 

“E’ necessario un marchio unico geografico, solo così si può sconfiggere la crisi”. 

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