La moschea di Scicli in una nuova sede a supporto della comunità islamica. Praticanti in crescita

Con l’apertura della nuova sede in via Minniti, nel centro città in prossimità di corso Garibaldi e via Bixio, si rafforza la presenza della comunità islamica in città. Una comunità storica visto che la sua presenza risale ad oltre 30 anni fa. Come “costola” a quella di Scicli c’è la sede di Donnalucata, aperta quasi un decennio fa. Presenze concrete sul territorio. Non a caso si può affermare come la comunità islamica in paese sia impegnata in una concreta forma di integrazione con le altre realtà religiose presenti, da quella cattolica a quella metodista, in uno spirito di collaborazione interculturale che ha trovato la realtà musulmana presente in situazioni anche di grande disagio e dolore per la comunità cittadina. La ricerca di una nuova sede è legata al fatto che la quella storica di via Bixio non riusciva a contenere il flusso delle persone che, negli ultimi anni, è aumentato. All’inaugurazione della nuova sede di Scicli hanno preso parte autorità civili, religiose e militari della città e dell’isola. 

Oltre centomila i musulmani in Sicilia. Un numero che tende a crescere.

Di luoghi di culto nell’isola ve ne sono poco più di novanta. Sono luoghi in cui i responsabili svolgono la funzione spirituale, religiosa e culturale legata all’Islam. Sono loro che guidano la preghiera e che il venerdì tengono la Khutba, il sermone. Un momento piuttosto partecipato dai praticanti, da coloro che assiduamente frequentano la moschea o il luogo di culto. A Scicli i praticanti sono poco più di un centinaio, lo stesso vale per Modica, Comiso ed Ispica. A Comiso l’Imam Abdelhamid racconta che oltre ai momenti di preghiera c’è anche quello formativo dedicato ai ragazzini. Nella sede comisana la domenica oltre ottanta bambino seguono la formazione alla religione musulmana. Sia l’Imam Ziri di Scicli che quello di Modica, Mohamed Sayadi, fanno notare come il numero dei professanti la religione musulmana è ben più alto rispetto ai numeri che si contano per i praticanti. In provincia di Ragusa questi raggiungono il migliaio. Tantissime le famiglie che ogni sera si fermano in casa per raccogliersi in preghiera, un rito che viene assolto indifferentemente se si frequenta la moschea o il luogo di culto o no. Una partecipazione alla preghiera che ogni nucleo familiare, ogni gruppo di connazionali, rispetta quotidianamente a conclusione di una giornata lavorativa.

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