“La mia casa di Montalbano” va in ristampa. Il libro di Costanza Di Quattro diventa un piccolo caso letterario

E’ diventato un caso letterario ed è già pronta la prima ristampa: Costanza Di Quattro, autrice de “La mia casa di Montalbano” festeggia il suo primo successo, decisamente inaspettato ma, sicuramente, meritato.

“La mia casa di Montalbano”, edito da Baldini & Castoldi, è il racconto di quella casa che oggi tutta Italia (e non solo), conosce: la villa di Punta Secca dove il commissario della fiction televisiva abita, pranza, riceve ospiti e fa lunghe nuotate al calar del sole. Per l’autrice quella casa rappresenta i momenti felici vissuti con i nonni, la sorella e i genitori. I bagni, la raccolta dei ricci di mare con il nonno, le quotidiane visite di parenti e amici tra cui Gesualdo Bufalino accompagnato da Elvira Sellerio, il cui incontro colpisce molto la piccola Costanza.

L’autrice racconta la sua quotidianità e soprattutto la sua infanzia, segnata dal legame con il nonno, personalità forte e carismatica, dotata di simpatia e sarcasmo.

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Il riaffiorare dei ricordi la spinge a voler tornare in quella casa, ormai divenuta oltre che a un set anche un B&B di fama, e a voler incontrare Andrea Camilleri per raccontargli la storia dei suoi nonni e di quegli anni felici. E allora, abbiamo chiesto a Costanza di parlarci di questo inaspettato successo e del suo incontro con il grande Maestro scomparso da poco.

Il suo libro è diventato un caso letterario. Si aspettava questo successo?
“La ristampa è certamente un ottimo risultato, ma c’è ancora tanto da lavorare. Da qui al successo editoriale ce n’è di strada! Una prima ristampa è un successo, senza dubbio. Nessun libro deve mai far presupporre certezze. Le oscillazioni, in questo campo, sono all’ordine del giorno. Onestamente, non mi aspettavo questo grande apprezzamento da parte del pubblico, anche se la mia casa editrice ha sempre creduto in questo progetto”.

Quando presenterà il libro ancora una volta in provincia?
“L’otto agosto al porto turistico di Marina in occasione della rassegna Porto un libro. Ci sarà una sorpresa perché a condurre l’incontro ci sarà l’attore Pippo Pattavina, amatissimo anche dal pubblico ragusano. e con lui anche un altro grande amico, il regista Ezio Donato e il fisarmonicista Gianni Amore”.

Questo è stato il suo primo libro edito. Quanto ha influito, secondo lei, il riferimento legato a Montalbano?
“Certamente è un elemento che ha fatto gioco. Montalbano è legato a Camilleri e questo ha reso il libro appetibile anche fuori dai confini siciliani. Il libro, infatti, è distribuito anche in librerie italiane e, paradossalmente, ha avuto più successo fuori dai nostri confini. Diciamo che Montalbano è un fattore che ha contribuito alla curiosità”.

In realtà il libro non parla di Montalbano in senso stretto, piuttosto è un memoire…
“Si, il libro racconta di una casa di famiglia e si parla di Montalbano solo nella parte iniziale, cioè quando mio nonno ha incontrato la Palomar. All’inizio, tra l’altro, non erano molto felici di questa proposta e non volevano che la casa venisse adibita a set cinematografico. Ci sono molti aneddoti divertenti che la gente non conosce”.

Ma il libro racconta, soprattutto, della sua infanzia…
“Si, quella è la parte a cui sono affezionata di più: parla della casa, racconta una serie di aneddoti toccanti che io ho scritto con grande passione. Il libro è un fiume di ricordi che avevo necessità di mettere nero su bianco. Anche dopo un mese dalla pubblicazione, rileggendola, mi emoziona”.

Lei ha incontrato Andrea Camilleri. Che ricordo ha di quell’evento?
“Per me è stato un incontro meraviglioso, uno dei più belli della vita e lo ricordo come un uomo di grande fascino.  Quando io andai da lui volevo avere la sua benedizione. La cosa che mi sorprese è che lui mi ascoltò per più di un’ora. Era contento di darmi dei consigli, ha dimostrato una grande umiltà, quell’umiltà dei grandi, di quelli che non hanno bisogno di ostentare nulla. Ha avuto l’umiltà di ascoltare il sogno di una ragazza. Mi ha sorpreso moltissimo”:

 I prossimi progetti?
“Durante tutto l’anno, soprattutto d’inverno, lavoreremo per la promozione del libro nei festival e nelle librerie. Non le nego che mi piacerebbe continuare questa strada, se ci sono le condizioni per poterlo fare. Non ultimo, l’ispirazione”.

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