È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA METROPOLITANA DEL BAROCCO
19 Gen 2012 11:44
Si discute, di tanto in tanto, nella nostra provincia, del salvataggio del servizio ferroviario e delle poche corse di treni che ormai sono rimaste attive, al dire il vero sempre di meno e sempre con meno passeggeri che le usano.
Forse a causa di un mio difetto di informazione o di comprensione, non ho mai sentito però dei progetti validi di ristrutturazione del servizio.
Penso, innanzitutto, che il servizio così com’è non serva a nessuno. Non serve per il trasporto merci perché non può competere con il trasporto su gomma, più veloce e meglio attrezzato. Non serve per il trasporto passeggeri perché la tortuosità dei percorsi rende i viaggi oltremodo lunghi, non concorrenziali con i collegamenti su strada.
Parlare di radicale ristrutturazione o ammodernamento ritengo che sia fuori da ogni logica economica attuale. Tra l’altro, si deve considerare che la posizione della nostra provincia, al di fuori di ogni percorso di passaggio, può consentire solo dei servizi a favore della popolazione locale, inidonea, per numero, a sostenere le spese non solo di ristrutturazione ma anche di manutenzione di un servizio ferroviario moderno.E allora? Quale può essere l’alternativa alla totale dismissione?
Una proposta che sento di avanzare è quella di utilizzare gli impianti attuali, così come sono, al massimo con l’immissione in servizio di carrozze più moderne, per metterli al servizio del turismo, integrandoli con l’aeroporto di Comiso che, si spera, ormai è prossimo all’apertura.
L’attuale ferrovia ha una stazione a Comiso e può collegare tutta la fascia meridionale dell’isola da Agrigento, da una parte, a Noto e oltre, dall’altra. Esistono tuttora stazioni a Ragusa Ibla, Modica, Scicli, Sampieri, Pozzallo, Ispica, Rosolini, Noto, Avola e Siracusa, da un lato. Dall’altro versante, Genisi (Eremo della Giubiliana), Castello di Donnafugata, Comiso, Vittoria, Gela, Falconara, Licata, Canicattì, Agrigento.
Collegando l’aeroporto con la stazione di Comiso a mezzo navette, ed istituendo delle corse frequenti di collegamento con i paesi del litorale, si creerebbe un servizio a favore di tutta l’area turistica del sud della Sicilia. La tortuosità e la lentezza del percorso, da limite che era finora, diventerebbe un pregio per chi, arrivato nell’isola, potrebbe cominciare ad apprezzare la bellezza e la particolarità dei luoghi e del paesaggio. Un servizio che, caratterizzato da una velocità slow, sarebbe un ineguagliabile inizio di una vacanza in Sicilia a misura d’uomo.
In prospettiva, una volta sperimentato positivamente il progetto, si potrebbe valutare la possibilità di svilupparlo con un collegamento ferroviario Comiso – aeroporto e realizzando a Ragusa il vecchio progetto di metropolitana di città, costruendo delle nuove stazioni lungo il percorso che va da Pianetti a Ragusa Ibla, passando per il centro storico.
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