LA MAGIA DEI GESTI

Da sempre la scrittura si è fatta interprete e custode delle memorie di un popolo… E la scrittura ha varie forme: sono scrittura i libri così  come le pitture, le sculture o  i graffiti e  le incisioni murarie; lo sono gli stili architettonici ed i decori urbani delle città; è  scrittura anche  l’arte ceramica, sicuramente tra le più antiche espressioni creative dell’uomo. Difatti sono gli oggetti di terracotta ritrovati dagli archeologi negli scavi a dare informazioni  utili per la datazione degli strati archeologici o a testimoniare fatti ed eventi..

Difatti una visita ad un museo della ceramica significa leggere attraverso un percorso geografico – artistico l’intera storia di un territorio.

Ogni epoca ha  una sua espressione ceramica, diversificata per luoghi e popoli e  articolata in una frammentazione di realtà locali, che molti paesi hanno saputo conservare difendendola da ogni tipo di contaminazione e trasformandola in elemento di caratterizzazione e identificazione. Ad un occhio esperto basta uno sguardo a classificare un manufatto di Bassano del Grappa, di Deruta, di Faenza, o di Grottaglie o, per tornare nella nostra isola, di Caltagirone e collocarlo, in base al decoro o alla sfumatura dei colori, nell’epoca di realizzazione.

Oggi è facile trovare anche nei paesi di non conosciuta tradizione ceramica dei piccoli laboratori sperimentali dentro i quali vengono realizzati prodotti che siano espressione della realtà culturale locale. In ogni caso si fa ricerca e si produce cultura.

 Lavorare un pezzo d’argilla è un forte  momento creativo in cui si l’uomo si misura con una massa inerte dalla quale trae una forma. E ogni forma risponde ad un momento diverso dell’anima dell’artista, pertanto è sempre nuova e  sempre diversa e questo fa  di ogni pezzo  un unicum.

Un laboratorio di ceramica ha un qualcosa di magico, di ipnotico che blocca il visitatore davanti ad un piatto che ruota sotto le mani del decoratore, o ancor più dietro il vortice del tornio, oppure  dietro le mani del ceramista che impasta e crea figure e oggetti. Come dice Omraam Mikhael Aivanhov “Ogni gesto è una forza che agisce sui vari piani e che corrisponde a correnti, a colori e a vibrazioni….le mani rappresentano la volontà, dovete educare le vostre mani ed imparare che ogni dito capta e trasmette delle correnti, delle onde di natura diversa. Le dita sono antenne…”

Le dita sono antenne. Ogni dito ha una funzione differente strettamente collegata al cervello, al cuore e al linguaggio, il movimento delle mani plasma l’argilla seguendo il filo dei nostri pensieri dei nostri stati d’animo, del nostro inconscio. Un gioco che diventa elemento di espressione, un fatto liberatorio al pari di un quadro o di un lavoro di cesello o di intaglio: un gioco manipolativo di tale valenza educativa e formativa da entrare di diritto nelle attività individuate  per il recupero di abilità nei bambini  che hanno difficoltà di apprendimento.

 

 

 

 

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