LA MAGGIORANZA TIENE, L’ARS APPROVA IL PIANO CASA

Il provvedimento, sostenuto da Mpa, Pdl-Sicilia e Pd, ha ottenuto in Aula 54 voti a favore e 9 contrari (12 gli astenuti).  In aula tuttavia non sono mancati i momenti di tensione e  le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari sono andate avanti per ore. Alla fine non c’è stato il tanto ventilato voltafaccia da parte del Partito Democratico. Ad astenersi il Pdl, mentre l’Udc ha deciso di votare no “Sappiamo bene che questa norma è perfettibile, ma sottolineiamo comunque che si tratta di una legge significativa, che abbiamo salvato da molte provocazioni. Abbiamo salvato i centri storici, rinviato la delocalizzazione, valutato il caso cooperative con grande coscienza”, afferma il capogruppo del Mpa Francesco Musotto  Molto duro il Pdl, che ha deciso di astenersi e ha criticato l’atteggiamento del Pd, accusato di essere la stampella del governo. “Questa legge era nostra. Ma adesso è una legge stravolta. Per questo ci asteniamo. E’ una caricatura l’immaginare che la Sicilia sia abitata da un popolo di schizofrenici che hanno costruito case fino al 2009 e ora pensano di abbatterle: ciò si evince da questo testo” ha affermato in aula il capogruppo Innocenzo Leontini. Nel mirino del Pdl i posteggi sotterranei e l’ampliamento e la ricostruzione per immobili non destinati originariamente ad abitazioni, accanto all’impossibilità di ricostruzione per gli immobili condonati. “Il Pd ha votato l’approvazione della legge sul piano casa perché risponde alle aspettative dei siciliani, favorisce lo sviluppo economico e la crescita dell’occupazione nell’edilizia, che ha perso nel 2009 ventimila posti di lavoro”, si difende il segretario regionale Giuseppe Lupo.

Terminata la bagarre politica adesso la Sicilia deve fare i conti con la tanto attesa normativa, che dovrebbe sbloccare uno dei comparti economici più in crisi. Si aspetta quindi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ma intanto ecco i suoi punti salienti – Sono ampliabili soltanto gli edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e aventi una volumetria non superiore a 1000 metri cubi.- Occorre che si tratti di edifici legittimamente costruiti, con esclusione, quindi, di immobili che hanno usufruito di condono edilizio, ed in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili.

– Per favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente è possibile demolire e ricostruire edifici residenziali, ultimati entro il 31 dicembre 2009, anch’essi in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili. Gli interventi sono praticabili attraverso aumenti fino al 25 per cento del volume esistente, utilizzando tecniche costruttive di bioedilizia. Il limite è incrementato del 10 per cento fino ad un massimo del 35 per cento, qualora siano adottate tecniche costruttive che utilizzano fonti di energie rinnovabili. È, inoltre, possibile ricostruire il medesimo edificio su di un’ area diversa, sempre all’interno della stessa area di proprietà, purché la superficie originariamente occupata dal primo fabbricato demolito sia destinata a verde privato o a parcheggi a servizio dell’immobile. – È consentita la costruzione di uno o più piani interrati destinati a parcheggio, a condizione però della cessione gratuita al Comune di superfici destinate a verde pubblico anche attrezzato. Negli edifici diversi dall’abitazione sono consentiti interventi di ampliamento entro il limite del 15 per cento della superficie coperta, comunque non superiore a 400 metri quadri. In tali fattispecie sono altresì consentiti interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento del 25 per cento della superficie coperta.Il limite del 25 è incrementabile del 10 per cento qualora siano utilizzate fonti di energia rinnovabile che consentano l’autonomia energetica dell’edificio. Da tale tipologia di interventi sono esclusi gli edifici alberghieri, turistico – ricettivi e commerciali, ed in ogni caso dovranno ricadere in aree classificate dagli strumenti urbanistici generali come zone industriali. Il Presidente della Regione ha così commentato, dal suo blog, l’approvazione del Piano Casa: “La legge sul piano casa, approvata dal nostro Parlamento, è una riforma importantissima ed enormemente attesa, che servirà alla Sicilia per rimettere in moto l’edilizia, un settore importante che dà lavoro a migliaia di persone nell’isola. Siamo stati attenti a fare in modo che la ripresa produttiva delle imprese di costruzione, ferma da tempo, fosse ben regolamentata: la legge, infatti,contribuirà a migliorare il nostro patrimonio edilizio. La norma, dunque, ottiene un doppio obiettivo: da un lato la riqualificazione degli immobili, anche per migliorarne la sicurezza da un punto di vista geologico; dall’altro permettere l’attivazione di investimenti privati che contribuiranno a far ripartire la nostra economia”.

 

Laura Curella

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