LA LUPA DANTESCA COLPISCE ANCORA

Un altro scandalo in Vaticano, un altro libro che renderà bene a Nuzzi  e a giornalisti che hanno i loro agenti di spionaggio operanti all’interno della Santa Sede.

E poi i commenti sui quotidiani on line come questo “Grazie a Dio sono ateo” (Woody Allen). Per quanto ne so io, l’ossimoro è di Oriana Fallaci (“La rabbia e l’orgoglio “), a meno che l’Oriana non abbia copiato il Woody.

Veramente la corruzione, la malversazione, il riciclaggio, l’abuso di potere, l’avidità sconfinata dominano gli umani a prescindere dal loro essere atei, credenti,cristiani, musulmani, ebrei e così via.

La favola dell’ateo che è più onesto del credente perché la sua morale è basata sull’imperativo categorico kantiano, e non sulla paura dell’inferno, non vale più nulla da quando abbiamo conosciuto i crimini di una classe dirigente che praticava l’ateismo e lo imponeva ai sudditi (non possiamo chiamare cittadini coloro i quali vivono in un regime totalitario).

Dio non c’entra niente con le malefatte di certi prelati che meritano la certezza di una pena adeguata.

Se costoro sono credenti non è certamente la Fede in Dio la causa dei loro reati, anche i mafiosi (a modo loro) sono credenti.  Chi ha visto il film Suburra ha certamente presenti le croci e i crocifissi ostentati nella casa di un criminale o appesi alle grosse catene d’oro che costituiscono lo status simbol di questa gente.

Gli indegni personaggi protagonisti degli scandali in  Vaticano hanno forse fatto una vittima, Albino Luciani, hanno agito alle spalle di Karol Wotjla teso nella missione di evangelizzare il mondo, hanno provocato le dimissioni di Joseph Ratzinger , ed ora cercano di impedire a Papa Francesco   di fare pulizia e di promuovere quelle riforme ormai indispensabili. (il Cardinale Martini diceva che la Chiesa è indietro di duecento anni). Purtroppo a tradire sono gli stessi a cui è stata accordata fiducia e sono stati affidati compiti molto delicati.

“Nulla di nuovo sotto il sole”. Dante con l’allegoria delle tre fiere la lince, il leone e la lupa vuole simboleggiare i vizi umani e i poteri del suo tempo. La lupa rappresenta l’avarizia nel senso fiorentino di avidità sconfinata di potere e ricchezza, e, per alcuni interpreti del Poema Sacro,  la Chiesa Romana. Petrarca conobbe , per averne fatto parte, l’ambiente del Papato esule ad Avignone e ne addita , senza censure, tutti i vizi.

La Chiesa ha conosciuto nella Storia momenti di profonda crisi e momenti di grande rinnovamento e purificazione.Si pensi al secolo di S. Francesco e S. Domenico, alla Riforma Cattolica che ebbe tra i suoi protagonisti Ignazio di Loyola, Teresa D’Avila, Giovanni dell Croce. Nel secolo XX  abbiamo avuto l’evento del Concilio e alcuni fra i più grandi e i più santi pontefici della Storia, che hanno abbandonato la visione di una Chiesa sulle difensive  e chiusa nei confronti di ogni forma di progresso.Forse il compito di Papa Francesco è proprio quello di imprimere una svolta definitiva per uscire da una serie di scandali che si trascinano da decenni.

Laura Barone

 

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