LA LOIRA TRA CASTELLI, FORMAGGI E SAUVIGNON

Nella culla della lingua francese, nella valle della Loira, non solo si possono visitare gli splendidi castelli disseminati lungo il territorio, ma si possono apprezzare alcuni dei migliori esempi di sauvignon blanc esistenti al mondo. Purtroppo la fama dei vini prodotti a Sancerre e Pouilly-sur-Loire è stata fortemente intaccata dalla comparsa sul mercato di vari sauvignon di qualità molto discutibile, nonché dalla produzione dello chasselas, un vitigno poco interessante.

Sancerre e Pouilly-sur-Loire sono due cittadine divise dal fiume Loira e entrambe danno nome a due denominazioni diverse, i cui vini però presentano differenze poco percettibili. Risulta, infatti, difficile, anche per un appassionato, distinguere con assoluta certezza un Sancerre da un Pouilly-Fumé.

Ciò che apporta un inestimabile valore ai vini di queste denominazioni è la caratteristica del loro territorio. I migliori appezzamenti si contraddistinguono per una concentrazione elevata di silice, responsabile del caratteristico sentore di pietra focaia, in francese pierre à fusil, che solo i sauvignon migliori possiedono e che li discosta dai classici sauvignon moderni, prodotti un po’ ovunque e caratterizzati dalla caratteristica nota verde, detta foglia di pomodoro.

Se le differenze organolettiche tra i migliori esempi di vini prodotti nelle due denominazioni non sono subito evidenti, lo è però la differenza di filosofia di produzione che si è andata imponendo negli ultimi decenni. Mentre gli appezzamenti vitati a Pouilly sono aumentati di poco, lo stesso non si può dire di Sancerre. A partire della fine degli anni Settanta i vigneti sono aumentati in modo vertiginoso, tanto da essere triplicati nel giro di soli  vent’anni.

Ovviamente gran parte di questi nuovi vigneti sono stati piantati per produrre vini di base. Si può quindi affermare che Sancerre, rispetto a Puoilly, ha vissuto un maggiore aumento dell’attività economica legata alla viticoltura, ma allo stesso tempo il suo nome ha perso parte del prestigio che possedeva. Chi non è particolarmente conoscitore dei vini della Loira, ma tiene comunque ad acquistare un prodotto di qualità, spesso è più propenso a comprare un Pouilly-Fumé, proprio perché vi sono minori possibilità di trovarsi tra le mani un vino banale.

Comunque anche per acquistare un vino di Pouilly bisogna avere qualche accorgimento. Il primo a cui attenersi è tenere presente che a Pouilly è permessa anche la coltivazione dello chasselas; un vitigno, come si è già accennato, abbastanza insulso. Fortunatamente evitare questi vini abbastanza banali è molto semplice. La denominazione Pouilly-Fumé è permessa solo ai vini ottenuti da sauvignon in purezza. Un po’ più complicato è evitare i vari sauvignon banali che anche a Pouilly è possibile trovare, sebbene in minor misura.

Ultimamente si è diffusa nella denominazione Sancerre la coltivazione del pinot noir, che sebbene minoritaria, sta comunque prendendo piede. La produzione dei rossi è, ad essere sinceri, ancora deludente. Le sorprese però vengono dai rosati prodotti sempre da pinot noir, ma che rappresentano, stranamente, una percentuale irrisoria nel numero dei vini ivi prodotti.

Al confine sud-ovest di Sancerre si producono anche vini, ma appartenenti ad altre denominazioni, ma che sono molto diffusi nelle carte dei vini per il loro prezzo più basso. Si tratta di vini, però, di poco interesse. Sebbene a volte vinificati anche a dovere, restano vini privi di un carattere incisivo e non sembra abbiano assolutamente le capacità di raggiungere il livello dei Sancerre e dei Pouilly-Fumé.

Tipico della Loira è l’allevamento delle capre, dalle quali si ricavano vari formaggi. Molto rinomato è il crottin, che trova un abbinamento ideale con i bianchi della zona. Questo abbinamento è così radicato che è proposto ovunque nella zona.

(Giuseppe Manenti)

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