LA LEGGE DI STABILITA’ NON RISOLVE I PROBLEMI

“Mentre tutti si affannano a cercare correttivi sulla legge di stabilità per il 2014, così come varata dal Consiglio dei ministri, è opportuno che si faccia chiarezza su alcuni aspetti che, secondo noi, meritano la dovuta attenzione perché non è stato fatto alcun passo in avanti nella direzione da tutti auspicata”.

E’ quanto afferma Maria Ausilia Scapellato, Consigliere dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Ragusa nel riportare gli umori e le sensazioni raccolte in seno alla categoria nell’area iblea.

“Il fatto più importante – dice l’esponente dell’Ordine – è che non si registrano  importanti e incisivi tagli alla spesa pubblica, la “spending review” (riduzione della spesa pubblica a servizi invariati), tanto discussa nelle varie sedi della nostra politica, non appare in maniera forte: vi sono soltanto timidi tagli.

Ci si aspettava, poi, una riduzione del prelievo fiscale e così non è stato. Ci si attendeva un aumento dei soldi in busta paga dei dipendenti e l’adozione di misure a sostegno del reddito, oltre che a sostegno di una politica per la creazione di nuovi posti di lavoro, e così non è stato.

Anche la Corte di Conti ha manifestato dei seri dubbi sulla manovra di fine anno, che dietro una parvenza di tagli alla spesa pubblica in realtà nasconde un’ulteriore tassazione sulla prima casa: hanno tolto l’Ici e hanno messo l’Imu, hanno tolto l’Imu e hanno introdotto la Tares al posto della Tarsu,  ed ecco che è spuntata la Trise. E ora si parla pure di Tuc.

Intanto lo scenario a cui noi assistiamo, quasi impotenti e disarmati, è l’impoverimento della popolazione: in Italia i poveri hanno raggiunto la cifra record di quasi cinque milioni; la povertà assoluta è salita all’8% (nel 2011 era del 5,7%); la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, ha raggiunto livelli record.

Dati e cifre che si riversano, a cascata, anche sul territorio ibleo dando vita a situazioni davvero problematiche. I commercialisti si chiedono quali siano, all’interno della Legge di stabilità, gli interventi finalizzati a dare un forte impulso all’economia di mercato, alla crescita economica, alla creazione di nuovi posti di lavoro; inoltre, sollecitano a gran voce misure a sostegno delle imprese e del lavoro,  chiedono una riduzione della forte pressione fiscale e contributiva e un più facile accesso al credito bancario unitamente a riforme strutturali.

E’ importante far riprendere fiducia alle imprese e agli imprenditori, soprattutto nel nostro territorio è fondamentale far ripartire l’edilizia con nuove costruzioni oppure con la ristrutturazione di edifici già esistenti. L’edilizia, nella nostra area, è un settore trainante per tutti gli altri settori del comparto produttivo, la nostra economia è basata su piccole e medie imprese, prevalentemente artigiane che possono apportare un forte contributo alla creazione di nuovi posti di lavoro.

A patto che siano messi nella condizione di poterlo fare”.

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