LA LAUREA PER I GIORNALISTI: DOV’E’ LA NOTIZIA?

Caro direttore,

con la presente intendo esternare la mia delusione, dopo aver letto l’articolo recante la firma “gipi”, relativo alle nuove norme della professione di giornalista pubblicato sulla Home page del  Ns. giornale. Lungi da me dal voler fare polemiche, soprattutto in campo giornalistico, tuttavia non posso esimermi di fare qualche considerazione sulla stesura del pezzo. Il Dr. “gipi” non fa altro che pontificare e disapprovare nel Suo articolo, l’attuale normativa che prevede l’iscrizione dopo due anni di praticantato all’ordine dei giornalisti di Sicilia con esame finale. Bene, carissimo direttore…Dov’è la notizia? Nel dire che per la professione di giornalista ci vuole la laurea? Questo è di opinione pubblica già da tempi remoti. E allora, stimatissimo direttore Portelli, Lei in qualità di persona saggia mi faccia capire se ritiene corretta l’impostazione e il contenuto dell’articolo, e se lo stesso, mi risponda però con parresia, meritasse di essere pubblicato? Non so a chi si riferisse il dr. “gipi” con il termine “semianalfabeti” con la compiacenza dell’editore e del direttore responsabile. Tuttavia, conosciamo benissimo esimio direttore la Ns. realtà provinciale. Vogliamo fare qualche esempio? Salvatore Cannata, direttore di Video Regione non è laureato; Peppe Savà, addetto stampa del comune di Scicli, non è laureato; Katiuscia Carpentieri, direttore di Video Mediterraneo, non è laureata; Cinzia Vernuccio, Vicedirettore di Video Mediterraneo, non è laureata; Michelangelo Barbagallo, La Sicilia e Video Mediterraneo, non è laureato; Marcello Di Grandi, GdS e Telenova, non è laureato; Leuccio Emmolo, ex direttore di Video Scicli, attualmente dipendente di Video Regione, non è laureato; Caterina Gurrieri, Video Regione, si è laureata da poco; i fratelli Papa di Teleiblea,  non sono laureati. Mi fermo qui direttore, perché Lei sa che la lista è ancora lunghissima.  Non mi sembra che i colleghi summenzionati sono tutti “semianalfabeti” e sono iscritti all’Albo dei giornalisti di Sicilia, con la compiacenza dell’editore e del direttore responsabile. Gentilissimo direttore Portelli, forse, dico forse, il dr. “gipi” poteva dare un taglio diverso all’articolo relativo al Ns. settore. Non si può predicare bene e razzolare male.

Con moltissima stima.

Guglielmo Scimonello

 

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Risponde Franco Portelli

Caro Guglielmo grazie anzitutto per l’acume del tuo intervento che su moltissimi aspetti io condivido pienamente. Il dr Gp che tu conosci bene perché sei il nostro supercorrispondente da Scicli, nel suo articolo (che io ovviamente ho letto ben benino prima di pubblicarlo), ha voluto anzitutto riferire di un provvedimento legislativo varato da uno dei due rami del Parlamento italiano che prevede, fra l’altro, il possesso della laurea in giornalismo (o equipollente) per i giornalisti che dopo il periodo di praticantato si iscrivono all’Ordine. Punto. Poi ha voluto fare un serie di considerazioni sul fatto che solo in Italia si può diventare giornalisti senza laurea ma non medici, avvocati, commercialisti, ingegneri, chimici, farmacisti etc etc etc. Ed anche qui purtroppo ha ragione. Infine ha voluto ricordare che tempo fa anche un semianalfabeta poteva diventare giornalista. Ed è vero. Come? Semplice ! Tu Guglielmo Scimonello, che come tutti sappiamo scrivi benissimo, mi fai una cinquantina di articoli a firma di pincopallino, io direttore responsabile te li controfirmo, l’editore ti fa un versamento vero di ritenuta d’acconto per emolumenti fasulli e dopo due anni prendi le carte, le mandi a Palermo e sei giornalista pubblicista. Vuoi che ti faccia i nomi di semianalfabeti giornalisti?  Ed allora il povero dr Gp voleva dire che tutto ciò ora non sarà possibile perché per i pubblicisti ci sono gli esami finali e per i giornalisti professionisti, cioè assunti da una testata giornalistica fin dal praticantato per diciotto mesi prima degli esami al Ministero, ci vuole la laurea. Credo che sia la strada giusta anche se io personalmente prevederei la laurea per tutti e l’abolizione dell’Ordine come per tutte le altre professioni, progetto peraltro in itinere. Infine caro Guglielmo i nomi che tu hai fatto di giornalisti non laureati ma ai vertici della professione (esclusa la Gurrieri ma solo per la recente laurea) sono grandi giornalisti e sarebbero stati grandi non solo perché non laureati ma anche se non avessero studiato perché il giornalismo ce l’hanno nel sangue !! Ed allora il povero Gp diceva  questo senza sapere i nomi dei semianalfabeti. Io invece i nomi li so.  Grazie sempre Guglielmo Scimonello anche quando ci fai le …cazziate.

 

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