LA GLOBALIZZAZIONE:UN BENE O UN MALE?

Siamo nel 2013 ed è passato tanto tempo da quando abbiamo scoperto la ruota…da quando per mandare un messaggio importante ad un villaggio vicino ci si collegava con un messaggero,che camminava e correva per chilometri e chilometri, rischiando spesse volte la vita. Era l’epoca in cui ogni uomo sognava di partire per scoprire quanta bellezza e quanta diversità ci fosse nel mondo. Sono passati secoli da quel momento o da quei bellissimi momenti. Siamo nel Tremila e l’uomo ha creato una rete così fitta di informazioni da indurlo a non alzarsi dal divano per vedere se fuori piove.

Alcune persone pensano che il mondo si stia avviando verso l’omologazione. e il particolare e la differenza non esistono più. Tutto sarà ricordato e tutto sarà dimenticato, dando spazio ad altro più o meno importante.  Queste persone hanno paura della manipolazione e che le persone scompariranno nelle maglie della rete. Tutti avranno le stesse idee,tutti avranno un unico amore. Ma, mentre tutti si preparano al cambiamento della società, il mondo si scinde tra le differenze e le omologazioni.

La globalizzazione è un’inevitabile tappa dell’evoluzione. Da quello che è successo in Tunisia ,dalla rivoluzione civile in poi, in Algeria, e in Siria, ci si rende conto di come il mondo stia cambiando e che l’individuo non è mai solo.

Un fatto ancora più importante è che la globalizzazione non ha eliminato le diversità, ma ha creato un quadro,in cui sembra esserci una migliore qualità di vita.

A mio avviso, il problema è il come riuscire a preservare le identità culturali. Ad oggi,però, questa paura non è tangibile.

Una grande certezza è che saremo testimoni di una grande esplosione di solidarietà verso ogni individuo del pianeta.

La domanda che sorge è se l’omologazione sconfiggerà la diversità.

 

Alì Khayat

IV C    ITG “R.Gagliardi”

Ref. Prof. Rosanna Bocchieri

 

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