È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA DIGNITA’ DELL’UOMO ANCHE DIETRO LE SBARRE
06 Dic 2013 16:47
“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso”.
Parole spiritualmente infuocanti pronunciate dal primo presidente nero del Sudafrica, Nelson Mandela, che ieri sera nella sua casa a Johannesburg ha salutato il mondo per sempre. Ma per sempre saranno le sue profonde massime all’umanità , fissate negli animi di chi ha vissuto il periodo buio di discriminazione razziale. Le sue battaglie dentro e fuori dal carcere furono incentrate sulla libertà e sulla dignità dell’uomo, qualunque sia il colore della sua pelle, perché afferma egli stesso:”Negare alle persone i loro diritti umani è sfidare la loro stessa umanità”.
Egli spingeva al dialogo tra i popoli, diversi ma con una stessa linfa che scorre nelle vene e parte dal cuore: l’amore. Si può anche odiare ma l’amore ci riempie di un’energia vitale che è capace di realizzare le azioni più incredibili.
In carcere Mandela ha intuito che anche nello sport esiste una forma di riscatto per l’essere umano. L’attività fisica cicatrizza, guarisce dai traumi e restituisce movimento al corpo. In prigione giocava a pallone per ritrovare la libertà. Creò infatti con gli altri carcerati una squadra di football per sfogare la rabbia e per non perdere la speranza dentro quelle quattro mura di segregazione. Invece di demoralizzarsi, fecero il gioco di squadra:”Il calcio ci ha aiutati ad essere parte di qualcosa. Ci dicevano che non eravamo persone, invece con il pallone abbiamo rivendicato la nostra dignità”.
Nelson Mandela ha sempre affermato:”Sport has the power to change the world”.
Possiamo cambiare il mondo solo se cambiamo noi stessi e il nostro modo di correrci incontro, che sia un pallone o che siano le nostre passioni.
Grazie Madiba: sarai per sempre una voce tuonante di rivoluzione sociale ed individuale.
«Allora Mandela guardò quegli uomini e quelle donne come se parlasse non a tutti, ma a ognuno. “Io conosco tutte le cose che loro ci hanno negato –disse – ma questo non è il momento di consumare meschine vendette. È il momento di costruire questa nazione”»
Federica Siciliano
Referente Giovannella Galliano Giornalista
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