La denuncia. “Il Pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica è un girone infernale”

Un girone infernale: è così che viene definito il pronto soccorso dell’ospedale Baglieri-Maggiore di Modica da chi vi si è recato in questi giorni. I bidoni per i cosiddetti rifiuti speciali, giacciono nella corsia del pronto soccorso, persone e barelle ammassate in corridoio per sfuggire al caldo e una persona in evidente stato di turbamento psichico che vaga per i reparti.

A raccontarci quanto si sta verificando negli ultimi tempi è il parente di un paziente che è attualmente ricoverato: “Problemi annosi e non ho timore a dire che la gente viene trattata da cani”. Di certo anche a Modica, come nel resto dei Pronto soccorso, si sconta la carenza di personale, l’intasamento dei cosiddetti ‘codici bianchi’ acuito dal grande caldo: molto anziani spesso disidratati che però devono essere monitorati.

LA RABBIA DEI PARENTI DEI PAZIENTI

C’è tanta rabbia vista la situazione in cui pazienti e parenti sono al momento costretti a vivere secondo quanto denuncia l’uomo: “La gente sta ore e ore praticamente in una serra, perché la sala d’attesa è una serra, tutta a vetri, e i condizionatori sono insufficienti con le porte rimangono sempre aperte vanificando quel minimo di frescura che potrebbe crearsi”, ci racconta. Ma non è tutto: “La gente per sfuggire al caldo si rifugia nella corsia del pronto soccorso creando ulteriori disagi e problemi perché si ammassano anche i pazienti in barella. Se poi si chiede a qualcuno di avere notizie dei propri cari, non rispondono neanche”. Neanche le condizioni dei bagni sarebbero impeccabili: secondo la testimonianza raccolta, infatti, “non c’è carta, né sapone, niente”. “C’era inoltre una persona – prosegue nel racconto – con evidenti problemi psichici che girava per i reparti. Ad un certo punto ha scagliato il cellulare contro il muro e si è buttata a terra nel punto in cui arrivano le ambulanze. Ho segnalato quanto accaduto al personale ma non è successo nulla; mi è stato risposto che si attendeva il consulente psichiatrico. E’ rimasta lì, a terra, per un po’”.
Abbiamo contattato l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria locale in merito alle lamentele raccolte. L’Asp si riserva di replicare.

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