LA DENUNCIA DI LEGAMBIENTE: SI COSTRUISCONO VILLETTE ABUSIVAMENTE CON IL PERMESSO DEL COMUNE DI RAGUSA

Dal 2007 nel Comune di Ragusa si costruiscono villette in zona agricola in modo illegale: questa la denuncia di Legambiente Ragusa. Risalirebbe a quell’anno infatti, precisamente al 6 novembre, il parere legale del Comune su come interpretare  l’art. 48 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale.

Su richiesta della commissione edilizia e del dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale così rispose l’avvocato del Comune: “Non vi è spazio in zona agricola per interventi edilizi  di tipo diverso da quello per le abitazioni a servizio del fondo e da quello per  i fabbricati a servizio dell’agricoltura, e che l’interpretazione secondo cui nella zona agricola si potrebbero realizzare abitazioni con il solo limite del rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiaria pari a mc/mq 0,03 sarebbe in contrasto con le Norme Tecniche di Attuazione e con la legge regionale n. 71/78”

Nonostante ciò il dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale a luglio del 2008 inviò una nota alla soprintendenza e agli ordini professionali affermando che alla luce di quanto premesso, era chiaro che si era voluto evitare, sia col vecchio Piano Regolatore Generale che col nuovo, la lottizzazione abusiva in zona agricola e non l’edificazione in zona agricola per il singolo proprietario del fondo anche se non è imprenditore agricolo o coltivatore diretto. Concludeva: “Si ritiene che non si può negare l’edificabilità di un’area che non è sottoposta a vincolo di in edificabilità assoluta”.

Il dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale si arrogò dunque il diritto di ignorare il parere dell’avvocatura comunale ma soprattutto quello di interpretare le norme in modo assolutamente personale, ruolo che non gli compete.

Nonostante le ripetute diffide della Legambiente e di altre associazioni ambientaliste però l’atteggiamento del dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale, e con lui quello del Sindaco, viene mantenuto ostinatamente nel tempo: nonostante più volte in questi sia stato chiesto di rispettare la legge e quindi di non concedere permessi di costruire in zona agricola per costruzioni plurime, che si configurano come lottizzazioni abusive, e per residenze in zona agricola a non agricoltori perché illegittime, le richieste sono cadute nel vuoto, inascoltate.

Il comune di Ragusa ha anche indotto in errore la Soprintendenza affermando che le residenze in zona agricola da realizzare in zone tutelate del piano paesaggistico erano conformi al Piano Regolatore Generale in modo da farsi rilasciare il parere paesaggistico.

Infatti secondo l’Assessorato regionale ai Beni Culturali “è implicito e condizionante in maniera inderogabile ai fini della loro assentibilità ai fini paesaggistici che i progetti di cui si richiede l’approvazione paesaggistica siano conformi agli strumenti urbanistici dei comuni interessati che non può che essere riconosciuta e dichiarata dall’Ente competente, il Comune, cui si attestano le competenze in materia urbanistica, ivi compresa la corretta interpretazione delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale e la loro applicazione”.

L’esatta e corretta interpretazione giuridica delle Norme Tecniche di Attuazione non può che essere affidata all’avvocatura comunale e non al dirigente del settore urbanistica: in tal modo si è permesso a banche maltesi, la “HSBC Bank”, a società immobiliari come la “Sicily Real Estate Limited” e la “Grech Developement Limited”, e a singoli cittadini stranieri che hanno presentato più richieste di concessioni, di cementificare aree intatte, ovviamente a fini speculativi, da ultimo quattro villette sulla strada provinciale tra San Giacomo e Giarratana.

Ma il fenomeno interessa anche tanti cittadini locali che continuano a costruire perfino su lotti di 6.000 mq e proprietari terrieri che vendono ai fini edificabili lotti di 3.500 mq sempre in zona agricola.

Che la situazione sia poco trasparente è avvalorata dal fatto che il comune di Ragusa continua a non concedere l’accesso agli atti amministrativi a Legambiente, diritto sancito dalla legge regionale 10/91. Non sarà forse per paura che si possano scoprire atti illegittimi?

 

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