LA DEMENZA RAPRRESENTATA NEI MASS-MEDIA

Il film è una creazione artistica che segue una sua sceneggiatura che viene rivissuta, diretta e interpretata in base alla sensibilità degli attori e del regista, ma  nel corso di ieri, 21 giugno: “Alla riscoperta dell’anziano: tra psicopatologia e riabilitazione” tenutosi nella, gremita,  sala riunione dell’Ordine dei Medici, la scelta del prof. Antonino Virzì, Direttore del Dipartimento Salute Mentale di Ragusa, di relazionare con la proiezione di alcuni  film,   ha  assunto il valore di una lezione fuori dai canoni usuali.

Da un film non ci si deve aspettare, né pretendere la corretta interpretazione della malattia, altrimenti diventa un documentario che deve attestare la realtà che ovviamente è più cruda e dolorosa di quanto ogni film possa pensare di rappresentare, ma non c’è dubbio che gli spezzoni dei film, operati da Virzì, hanno reso, coinvolgendo anche emotivamente i numerosi corsisti, l’evento singolare ed affascinante. Infatti l’intercalazione delle scene cinematografiche e la spiegazione degli stadi della patologia hanno catturato l’attenzione e l’interesse non solo dei partecipanti, ma delle autorità istituzionale, tra questi il Commissario Straordinario dell’ASP, dott. Vito Amato, il presidente dell’Ordine dei Medici, dott. Giorgio Martorana.

Nel film “In una sconfinata giovinezza”, si racconta la devastante avanzata dell’Alzheimer nella vita quotidiana di una coppia borghese di mezza età. E’ lui ad ammalarsi di Alzheimer, redattore sportivo di un quotidiano romano e ospite fisso di trasmissioni televisive: una parola che non si ricorda, un discorso che improvvisamente perde il filo, l’inesorabile fuga verso una blanda demenza senile. Lo sguardo della moglie che passa con dolore dalla volontà di lottare a momenti di disperazione, dalla materna complicità con un marito ritornato bambino al desiderio di fuggire da una condizione cui è negata ogni via di uscita. Il prof. Virzi sottolinea che: “il sostegno della famiglia è imprescindibile per aiutare queste persone. Gli esercizi per ricordare le parole, l’ambiente, gli spazi familiari, sono fondamentali,  ecco perché  queste persone dovrebbero continuare a vivere  nel proprio “ambiente familiare”. Il ricovero in una struttura vanifica gran parte del lavoro che si fa con la riabilitazione.

Il dramma esistenziale quasi astratto; dai contorni privati, diventa un dramma sociale quando la mente cancella i ricordi, la realtà sociale e la concretezza della vita quotidiana. 

Anche le allucinazioni fanno parte dei disturbi comportamentali della Malattia di Alzheimer.

La stimolazione e l’interazione con gli altri è fondamentale nel cercare di mantenere per più tempo possibile le capacità cognitive e funzionali residue. La tendenza ad isolarsi è dovuta alla graduale difficoltà ad esprimersi, a farsi comprendere e a capire quello che fino a poco tempo prima era normale.” Interviene ancora il  prof. Virzì. “La memoria del passato è la memoria che rimane più a lungo, si perde prima la memoria recente e a breve termine. I ricordi dei genitori, della gioventù, dei figli se ne vanno per ultimi anche se confusi.” 

Daisy (A spasso con Daisy),    si ammala di demenza ed entra improvvisamente in uno stato di confusione, convincendosi di essere ancora a scuola a insegnare ai suoi bambini, “in queste scene abbiamo visto anche un altro aspetto della malattia, il delirio di accettazione, che può determinare anche un incrinarsi di rapporti   con la famiglia. A volte non vengono riconosciuti i familiari anche gli stessi figli come tali.”

La vita straordinaria di Iris Murdoch, “IRIS UN AMORE VERO”, una delle più grandi scrittrici inglesi dei nostri tempi: dai giorni spensierati di Oxford, in cui conduce una vita anticonformista e spensierata, attraverso la sua brillante carriera di scrittrice ed insegnante di filosofia, fino al senso di smarrimento procuratole da una malattia spietata. Il tutto, con il grande amore della sua vita, John Bailey, sempre al suo fianco, nel bene e nel male, per amarla ed accudirla fino alla fine. “L’importanza di avere qualcuno accanto sempre capace di dare  sentimenti, amore, cura è fondamentale nella conduzione di questa patologia. Perché spesso a domande razionali la risposta del paziente è lo smarrimento, la fuga la chiusura, ma ad una domanda posta con un coinvolgimento emotivo, allora nel paziente scatta la parte dell’emotività del riconoscimento dell’altro ”.

“La depressione nell’anziano”, un altro tema trattato quello del dott. Salvatore Dipasquale, Medico, specialista in psichiatria, psicoterapeuta dell’Ambulatorio di Psicogeriatria del Dipartimento di Salute Mentale di Ragusa: “La depressione nell’anziano è, infatti, una patologia molto insidiosa, spesso sottostimata e sottovalutata, che rappresenta il disturbo psichiatrico più frequente, assieme alla demenza, in età involutiva. La sintomatologia inizialmente pare essere più sfumata rispetto alla depressione nel giovane e nell’adulto, giacchè prevalgono le eccessive preoccupazioni somatiche, i deficit cognitivi, l’insonnia, il rallentamento motorio, la perdita di energie, sintomi che magari spesso sono spesso presenti nell’anziano “sano” e che per queste ragioni vengono sottovalutati. Questa sintomatologia va poi tuttavia aggravandosi, con alti tassi di cronicizzazione. Infatti, la concomitante presenza di patologie organiche e la poli-farmaco-terapie, legate agli inevitabili disturbi organici della terza età, contribuiscono a complicare ulteriormente il quadro, riducendo anche le possibilità terapeutiche.”

Poiché la depressione nell’anziano si caratterizza per un elevato rischio suicidario, appare necessario attivare quanto prima protocolli di screening, diagnosi e trattamento precoce. In quest’ottica, la recente attivazione dell’Ambulatorio di Psicogeriatria presso il Dipartimento di Salute Mentale di Ragusa in via Diaz 31, nasce proprio con l’intenzione di trovare una risposta a queste problematiche e, nei limiti del possibile, ad una soluzione mirata a garantire al paziente anziano e ai suoi familiari, tutto il supporto necessario per affrontare la depressione e, più in generale, i disturbi psichiatrici della terza età.

 

 

 

 

 

 

 

 

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