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LA COMMISSIONE CONSILIARE PROPONE DI CHIEDERE ALLA RAI UN RISARCIMENTO DI 20 MILIONI DI EURO
10 Feb 2011 19:02
La 5° Commissione Consiliare nella seduta del 10 Febbraio 2011, ha preso in considerazione approfondito e discusso, la vicenda relativa alle infiltrazioni mafiose nella distribuzione del pomodorino di Pachino denunciata dalla Rai e che ha determinato la protesta dei produttori siciliani per la campagna di boicottaggio indiscriminato lanciata durante la trasmissione “Bontà Loro”, di Maurizio Costanzo, andata in onda Giovedì 3 Febbraio c.a. su Raiuno.
E’ accaduto che Alessandro Di Pietro, giornalista che da anni si occupa di alimenti e mercati, durante la trasmissione ha invitato a boicottare il pomodorino di Pachino perché la filiera sarebbe controllata dalla mafia. Durante la puntata è stato mostrato uno scorcio d’intervista al procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, che parlando delle infiltrazioni mafiose nel settore alimentare, ha citato il caso del pomodorino tipico siciliano che viene trasportato al mercato di Fondi (Latina) per essere confezionato e poi trasferito nuovamente in Sicilia per la distribuzione nei grandi magazzini.
Passaggi, è stato detto in trasmissione, che farebbe lievitare i costi al consumo, fino a 11 volte il prezzo alla produzione, che è da 50 centesimi in media. Da qui la proposta di Di Pietro di fare lo sciopero non acquistando il pomodorino.
Fermo restando che la legalità deve essere sempre e comunque salvaguardata nelle sedi appropriate, la 5° Commissione ritiene intollerabile che dalla TV pubblica giungano appelli di un sistema economico fatto da 5 mila piccoli produttori e cooperative che puntano sulla eccellenza e unicità di un prodotto, hanno reso il ciliegino Igp sinonimo di qualità in tutto il mondo, considerato anche il fatto che un caso analogo si è verificato per le zucchine prodotte nella fascia trasformata anni fa, e sempre ad opera della televisione pubblica, considerata la gravità delle illazioni rese dalla trasmissione e mandate in onda dalla Rai con grave danno, per tanti produttori che da questo prodotto e dal duro lavoro riescono con difficoltà a reggere la grave crisi del mercato agricolo, ritiene, che sia opportuno che l’Ente Provincia con i suoi legali intraprenda un’azione di risarcimento danni di venti milioni di euro nei confronti della Rai come forma di difesa a fronte di una condotta tanto ingiustificata quanto lesiva della verità.
Risarcimento che se dovuto dovrà essere utilizzato come Fondo di Garanzia per le Imprese Agricole Iblee in difficoltà economica.
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