La cometa di Neanderthal vola sull’ Etna innevato

di Giovanna Patti – Nominata la cometa dei Neanderthal, in quanto fu visibile dalla Terra ben 50.000 anni fa, la C/2022 E3 (ZTF) sta finalmente dando spettacolo di sé per chi ha la pazienza e la costanza di cercarla e catturarla con un obiettivo.

È questo il caso dell’astrofotografo Dario Giannobile, siciliano di Palermo, membro del noto gruppo Pictores Caeli, cui immagini sono state più volte selezionate come APOD (Astronomy Picture of the Day) ed EPOD (Earth Picture of the Day) e i cui lavori sono stati pubblicati su molte riviste internazionali di carattere scientifico.

La sua ultima foto, scattata nella notte tra il 23 e il 24 gennaio, non è certamente uno scatto di quelli semplici. Come racconta Giannobile stesso, bisogna essere davvero animati dal desiderio di fotografarla, approfittando dell’unica notte serena che si è presentata da diversi giorni nel sud est della Sicilia.

Per trovare un luogo di osservazione il più possibile privo di inquinamento luminoso, il fotografo ha raggiunto l’Etna innevata lottando contro condizioni atmosferiche proibitive. Nonostante durante la notte la temperatura a quota 2000 Mt sia scesa a -8°C, lo spettacolo del paesaggio si è rivelato mozzafiato, e le parole di Dario assumono toni poetici: “Una distesa di neve morbida disturbata solamente da alcune impronte di volpe e di conigli. I rami degli alberi si piegavano al peso della neve ma, soprattutto, il cratere di Sud Est era totalmente innevato. […] in tutto questo si mostra la bellezza del cielo con la splendida cometa che sorge dal fianco del vulcano. Essa risplende grazie ad una bellissima chioma verde turchese ed è impreziosita da una lunga coda e da una piccola anticoda e da centinaia di stelle che le fanno da sfondo nel cielo”.

Da sempre le comete sono viste come gli oggetti più affascinanti del cielo e diversi sono gli elementi che contribuiscono al loro fascino, come la loro imprevedibilità, la loro difficoltà ad essere viste ad occhio nudo ma soprattutto la bellezza delle code e delle chiome quando si manifestano.

Le difficoltà di osservazione non sono di questi tempi secondarie, poiché le stelle, e dunque le comete, sono sempre meno visibili. Per ultimo lo conferma una ricerca internazionale pubblicata su Science, che ha stimato un aumento della luminosità del cielo notturno tra il 7 e il 10% annuo, e dunque un intensificarsi dell’inquinamento luminoso sempre più rapido.

Nei secoli le comete hanno assunto sempre una valenza simbolica per l’Umanità, tanto che Giotto l’ha scelta come rappresentazione della Stella di Betlemme nella sua interpretazione di Natività. Purtroppo, insieme alla perdita di stelle e comete, tutto questo non può che portare alla perdita dell’interpretazione e della spiritualità della Natura stessa.

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