LA CARITAS DI RAGUSA FESTEGGIA CON I BAMBINI

 

“Il sorriso di un bambino è la cosa più simile alla felicità che si posa immaginare. Su quei sorrisi si costruisce anche il nostro domani di cristiani e di cittadini che viviamo in una società più giusta e fraterna. Per questo il mio Augurio e che ogni giorno ciascuno di noi possa vivere il Natale sia in termini di attenzioni al “piccolo” fragile ma anche di gratitudine per quanto abbiamo ricevuto”.

Con queste parole Domenico Leggio, direttore della Caritas, ha commentato i due momenti di festa organizzati dalla Caritas per i bambini seguiti dal Centro Ascolto di Ragusa e dal Presidio di Marina di Acate.

A Ragusa sono stati coinvolti oltre 100 bambini che hanno trascorso un pomeriggio in allegria con i volontari del centro ascolto. Oltre ai doni portati da Babbo Natale la festa ha avuto un regalo a sorpresa con la visita del vescovo Carmelo che si è fermato a parlare con i bambini e ha augurato ad operatori e bambini il Buon Natale intrattenendosi a cantare con loro alcuni temi natalizi.

“Siamo molto contenti  per questa festa – dice Salvatrice Di Pasquale responsabile del Centro Ascolto di Ragusa – perché abbiamo preparato grazie a una nostra volontaria una rappresentazione con bambini di sei nazionalità diverse che hanno recitato in dialetto siciliano. La presenza tra le nostre volontarie in servizio civile di una cantante professionista ha poi reso più magica l’atmosfera. La visita del vescovo, infine, è stata il segno di una attenzione di tutta la chiesa nei confronti dei minori che vivono situazioni difficili e di cui non hanno responsabilità, spesse volte ereditandole dai genitori.”

Leggermente diverso il taglio dato alla festa di Marina di Acate per i bambini figli dei lavoratori agricoli della zona che vivono isolati in aperta campagna, frequentano poco o nulla la scuola e vivono in condizione di segregazione e di privazione della loro infanzia: lavorano come baby sitter per i fratellini e le sorelline più piccoli mentre i genitori sono al lavoro in serra, non hanno occasioni di confronto tra coetanei, non hanno luoghi di incontro se non il Presidio della Caritas.

“Ci siamo accorti- dice Vincenzo La Monica, coordinatore di Presidio – che i loro giochi, quando ci sono, sono sempre di seconda mano, mezzi rotti, riciclati. Abbiamo

 

pensato che sarebbe stato bello per loro ricevere dei regali nuovi, comprati appositamente secondo i loro desideri. Al nostro appello hanno risposto con generosità decine di persone, famiglie e una comunità parrocchiale, cosi il 19 dicembre 20 ragazzi hanno avuto tutti il regalo nuovo che avevano chiesto. È stato un piccolo gesto di giustizia sociale che ha reso questi bimbi uguali agli altri, ma è stato soprattutto un gesto condiviso, che ha coinvolto ed attivato la nostra comunità, che si è confermata attenta e generosa”.

 

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